Fermo, biblioteca Spezioli al top. E' tra le 23 più belle del mondo

Vetrina sul National Geographic

La Biblioteca Spezioli di Fermo tra le più belle per il National Geographic (Zeppilli)

La Biblioteca Spezioli di Fermo tra le più belle per il National Geographic (Zeppilli)

Fermo, 16 aprile 2019 - La biblioteca Romolo Spezioli, con la sala del Mappamondo, è tra le 23 più belle del mondo. Così per il National Geographic Italia che, sull’home page del suo sito, ieri ha inserito l’immagine fermana come vetrina per l’articolo di Melissa Mesku a corredo della fotogallery del fotografo italiano Massimo Listri, che ritrae le più belle biblioteche del mondo.

Che sia stato proprio il mappamondo ad attrarre il magazine online? Non si sa; ma è certo che non è l’unico: oltre al fermano, ce n’è uno pure a Kremsmünster, in Austria. Fermo è una delle otto biblioteche italiane segnalate e una delle sei città, oltre a Napoli, Roma, Torino, Parma e Mantova. Un riconoscimento che inorgoglisce tutti, in primis gli amministratori.

«Sono orgoglioso di questo riconoscimento – il commento del sindaco, Paolo Calcinaro – per la città e per la stessa sala riaperta al pubblico lo scorso 2 agosto 2018, dopo un restauro ‘lampo’, durato solo un anno e mezzo».

Fermo, insieme ad altre città del resto del mondo, da Rio de Janeiro a Praga, da Parigi a Chantilly, dalla Germania (che ne ha due) ad Oxford, passando per il Portogallo (Coimbra e Mafra) arrivando fino all’Irlanda, e come detto, all’Austria, spingendosi anche a Taiwan. Anche Maria Chiara Leonori, che dirige la biblioteca, è orgogliosa. «Un nuovo riconoscimento – commenta – che dimostra come il lavoro che si compie su fondi antichi, oltre alla valorizzazione e alla tutela, sfocia nella promozione e nella diffusione».

Non è la prima volta tra l’altro che il National Geographic si interessa a Fermo: infatti, nelle scorse settimane, aveva effettuato un servizio sui reperti ritrovati a Torre di Palme. Lo ricorda l’assessore alla Cultura, Francesco Trasatti: «L’interessamento della testata contribuisce a dare visibilità e promozione ai nostri beni culturali».

E la sala del Mappamondo era già stata inserita in un volume edito da Taschen, dedicato alle più belle biblioteche del mondo, e dato alle stampe lo scorso mese di ottobre. «Un altro riconoscimento che dimostra come il lavoro che si spende e si compie sui fondi antichi, oltre che la valorizzazione e la tutela, ha come esito anche la promozione e la diffusione», ha aggiunto la direttrice della biblioteca, Maria Chiara Leonori.