Bambina morta nell'incendio di Servigliano, nuovo esame sulla salma

Si punterà sull’analisi dei reperti istologici, sui tessuti e su gli organi già prelevati dal corpo della piccola. La mamma si trova in carcere

Plavina Mitokova fuori dal tribunale

Plavina Mitokova fuori dal tribunale

Servigliano (Fermo), 31 gennaio 2020 - La soluzione del giallo della piccola Jennifer sta nell’orario e nelle cause della morte della bambina e gli inquirenti, pur avendo risposte quasi certe in mano, non vogliono lasciare nulla al caso. Ecco allora che ieri mattina il sostituto procuratore Francesca Perlini, che coordina le indagini sulla tragedia di Servigliano, ha disposto un nuovo esame autoptico sulla salma della bambina di 6 anni trovata morta nel letto di casa sua. Ieri mattina sono stati conferiti nuovamente gli incarichi alla dottoressa Alice Romanelli e al tossicologo Rino Froldi, autori della prima autopsia.

La novità è che insieme con loro ci sarà il medico legale Marco Valsecchi. La mamma di Jennifer, la 38enne Plavina Mitokova, difesa dall’avvocato Gianmarco Sabbioni, ha nominato come perito di parte il medico legale Adriano Tagliabracci, mentre il padre, Ali Krasniqi, si affiderà al suo consulente tecnico, Paolo Malatini. Il nuovo esame, che punterà principalmente sui reperti istologici, sui tessuti e sugli organi interni già prelevati in precedenza, è stato fissato per il 5 febbraio e si svolgerà nell’obitorio di Fermo. Intanto nei giorni scorsi, nella casa protetta dove si trova, è stata interrogata la sorellina di Jennifer. Con l’ausilio di una psicologa, gli investigatori hanno ripercorso le ultime ore di vita della vittima e quanto accaduto in quella maledetta notte dell’8 gennaio scorso.

«Gli ulteriori accertamenti – ha commentato l’avvocato Sabbioni – non ci preoccupano riguardo alla paventata ed eventuale accusa di omicidio. Anzi erano quasi scontati, visto che non è mai stata restituita la salma alla famiglia per la sepoltura. Come già detto in precedenza, fare ogni ipotesi è prematuro". La Mitkova si trova in carcere con l’accusa di incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato, ma per gli inquirenti sarebbe stata lei ad uccidere la figlioletta, soffocandola forse con un cuscino, per poi appiccare il fuoco all’abitazione dove vivevano allo scopo di cancellare le tracce del delitto. Toccherà al nuovo esame autoptico confermare gli atroci sospetti.