Una piccola boccata d’ossigeno, per qualche mese di serenità in più. Sono i contratti dei lavoratori della sanità in scadenza a dicembre, figure professionali di cui c’è bisogno come il pane, che rischiavano di chiudere qui il loro rapporto di lavoro. sono stati prorogati di sei mesi invece ben 43 contratti a tempo determinato, mezzo anno che però vale un minimo di speranza e di possibilità, servizi e potenziamento di un servizio sanitario che oggi non può fare a meno di nessuno dei suoi operatori. Nello specifico, i dipendenti a cui è stato prorogato il contratto per altri sei mesi sono due dirigenti dell’area Sanità, 12 operatori socio-sanitari, 6 figure nel ruolo amministrativo, 10 nel ruolo tecnico e 13 nel ruolo sanitario. "Le proroghe vanno nella duplice direzione di tutelare, nei limiti del possibile e di quanto consentito dalla normativa, il lavoro dei dipendenti Ast e di garantire, al contempo, puntuali servizi e prestazioni che la sanità fermana ha erogato e continua ad erogare all’utenza, sia sul fronte clinico che su quello socio-sanitario e tecnico-amministrativo per fornire le migliori risposte a tutte le necessità e richieste dell’utenza", ha spiegato il direttore generale Gilberto Gentili che, tra l’altro, si appresta a chiudere il mese e di fatto anche la sua esperienza a Fermo, per andare in pensione, come previsto dalla recente normativa che gli impedisce di fatto di restare oltre l’età pensionabile. Assolutamente positivo il giudizio di Cisl Fp sulla decisione dell’attuale direzione generale della azienda sanitaria territoriale di Fermo di prorogare tutti i lavoratori precari in scadenza a fine anno: "È stato un segnale di grande responsabilità ma dato nel pieno rispetto di norme e regole", ha sottolineato il segretario Giuseppe Donati.
Intanto cercasi urgentemente nuovo gestore del bar interno all’ospedale. Tra pochi giorni la struttura sanitaria fermana resterà senza un punto di ristoro, dal giorno 20 dicembre il Bar interno al Presidio Ospedaliero "A. Murri" di Fermo resterà temporaneamente chiuso per la risoluzione del contratto di concessione, resa indispensabile a seguito della richiesta del precedente gestore che oggi non riesce più a sostenere il pagamento del canone di concessione. La rata da pagare era determinata sui livelli di guadagno che il bar aveva rima della pandemia da Covid 19, oggi le difficoltà sono moltiplicate, non è stato recuperato il precedente livello di mercato, il gestore non riesce più ad andare avanti e chiude i battenti il prossimo 19 dicembre. "L’Ast Fermo, assicura il direttore Gilberto Gentili, ha già avviato un’indagine di mercato finalizzata ad individuare idonei operatori economici interessati al subentro al fine di ripristinare, quanto prima, il servizio a beneficio di utenti e dipendenti".