Bomba contro la casa del parroco

Boato nella notte al duomo. Don Pietro ha avvisato i carabinieri

Parroco

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Fermo, 29 febbraio 2016 - Prima il boato, che ha fatto sussultare tutti i residenti, poi i pezzi del portone sparsi qua e là sulla strada. È accaduto ieri notte, quando alcuni ignoti, muniti di un ordigno costruito artigianalmente, hanno fanno esplodere la porta d’ingresso della casa parrocchiale che si trova sul retro della cattedrale del duomo.

Erano da poco passate le 20,30 quando i seminaristi e il parroco don Pietro hanno sentito la forte esplosione. Non riuscendo a capire di cosa si trattasse, si sono subito affacciati dalla finestra, ma tutto potevano immaginare tranne quello che era realmente accaduto. Il sacerdote e i seminaristi sono andati a letto ignari di ciò che avrebbero trovato poche ore dopo.

Al suo risveglio, infatti, don Pietro, uscendo dall’edificio, si è accorto che qualcuno aveva cercato di far saltare il portone della canonica con una bomba non meglio identificata. Resosi conto della gravità della situazione, il sacerdote ha immediatamente allertato i carabinieri, che, giunti sul posto, hanno subito avviato le indagini per dare un nome e un volto agli autori dell’attentato.

Sul luogo dell’esplosione anche il reparto scientifico dell’Arma, che ha raccolto tutti elementi utili a ricostruire la dinamica dei fatti e a capire di che tipo di ordigno si trattasse. Da una prima analisi i militari hanno scoperto che la bomba artigianale è stata costruita con polvere da sparo sistemata all’interno di un recipiente, poi sigillato con nastro da pacchi e innescato con una miccia.

Ora bisognerà capire anche perché si sia voluto colpire la casa parrocchiale. Gli investigatori escludono categoricamente la pista religiosa o terroristica, anche perché non c’è stata alcuna rivendicazione. Piuttosto sono orientati verso l’atto vandalico, visto che qualche settimana fa, sempre nella stessa zona, qualcuno aveva devastato la balaustra del belvedere del Girfalco. Più remota l’ipotesi di una ritorsione nei confronti di don Pietro, che ha raccontato ai carabinieri di non aver mai ricevuto minacce di alcun tipo.