MARISA COLIBAZZI
Cronaca

Brain Run, nuovo obiettivo. Un medico di cure palliative

La corsa nata per raccogliere fondi contro la Sla ora propone di introdurre questa figura specializzata al momento di presa in carico del paziente.

Brain Run con Fausto Chioini e Podistica

Brain Run con Fausto Chioini e Podistica

L’edizione 2024 della Brain Run va in archivio con un bilancio più che lusinghiero in termini di partecipazione all’evento sportivo ma anche e soprattutto, di risalto mediatico e di condivisione della finalità sociale per cui è nata questa corsa, sensibilizzare sulla ricerca contro la Sla, che le ha voluto conferire il suo ideatore, Fausto Chioini (affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica) prontamente condividisa dalla società sportiva Podistica Moretti Corva. E siccome la Brain Run serve anche per raccogliere fondi per la ricerca sulla Sla, la Podistica Moretti Corva e l’amministrazione comunale hanno voluto dedicare una serata alla sala ‘Gigli’ per comunicare l’obiettivo raggiunto quest’anno, raccogliendo 10mila euro, e quello del prossimo ann0: un medico palliativista per il percorso Sla. I 10mila euro di fondi raccolti saranno donati, in parti eguali, alle tre eccellenze che, in ambito locale, operano quotidianamente con passione e professionalità accanto ai malati di Sla e alle loro famiglie, garantendo un qualificato e continuo supporto in tutte le fasi della malattia: domiciliare, ambulatoriale e residenziale. Il riferimento è alla Aisla, alla Comunità di Capodarco e al Centro Clinico Nemo di Ancona. Da che esiste la Brain Run (4 anni) sono stati raccolti oltre 30mila euro, e la Podistica Moretti Corva adesso si prepara al lancio della quinta edizione (il 24 maggio 2026) di un evento sportivo che ormai è diventato un punto di riferimento nella sensibilizzazione e nel sostegno concreto alla lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica, e lancia un nuovo obiettivo: finanziare, in via sperimentale, l’inserimento della figura del medico palliativista all’interno del percorso di presa in carico delle persone affette da Sla, a livello provinciale. Una sfida ambiziosa e necessaria, che mira a garantire un’assistenza clinica e umana ancora più qualificata, puntando a rafforzare la qualità della vita dei pazienti e a sostenere con maggiore efficacia i loro familiari: "Bisogna fare un passo in più, mettendo a frutto il patrimonio di fiducia, partecipazione e trasparenza costruito in questi anni. Vogliamo contribuire all’umanizzazione della presa in carico, assicurando una presenza medica capace di accompagnare, ascoltare, integrare e sostenere". L’invito a contribuire è rivolto alla comunità, per correre insieme verso la dignità, la cura e la speranza. Marisa Colibazzi