Cadavere trovato in spiaggia a Fermo: è Alì Said, operaio di 30 anni

Giallo a Marina Palmense, vicino alla foce dell’Ete: non si esclude alcuna ipotesi. I colleghi avevano denunciato la scomparsa

Fermo, 23 ottobre 2022 - Seppur non fosse la giornata ideale per una gita al mare, stava passeggiando sulla strada che costeggia la spiaggia, quando ha notato la sagoma di un uomo riversa a terra sulla battigia. Si è subito avvicinato ed ha fatto la macabra scoperta: era davvero una persona e non dava segni di vita. E’ stato infatti un passante a dare l’allarme ieri mattina del tragico ritrovamento sulla spiaggia di Marina Palmense, duecento metri a sud dalla foce dell’Ete.

I carabinieri al lavoro
I carabinieri al lavoro

La scoperta è stata fatta poco intorno alle 9,30 ma, solo dopo un’attenta analisi, la salma è stata identificata per quella di Alì Said, un carpentiere di origini egiziane, che si trovava a Fermo per questioni di lavoro. Appena ricevuta la segnalazione sul posto sono subito intervenuti i carabinieri del Radiomobile di Fermo, della stazione di Porto San Giorgio e una pattuglia della Guardia costiera del Circomare di Porto San Giorgio. Sul luogo del ritrovamento del corpo anche i sanitari del 118 e della Croce Verde Valdaso, che non hanno potuto far altro che costatare il decesso del 30enne. Il giovane infatti era già morto da tempo e al momento non si sa ancora per quali cause. Said non indossava indumenti da lavoro, ma un paio di pantaloni e una maglia con i quali abitualmente usciva quando non era impegnato con l’impresa edile di Roma per la quale lavorava.

Il 30enne, che svolgeva il ruolo di carpentiere, si trovava da tempo a Fermo proprio per questioni di lavoro, ma da alcuni giorni era stata denunciata la sua scomparsa. La segnalazione era stata fatta dai colleghi che non l’avevano visto far rientro al suo domicilio. Gli stessi colleghi che parlano di Said come un grande lavoratore, preciso e socievole.

Gli investigatori al momento non escludono alcuna ipotesi: omicidio, suicidio, incidente. Le prime risposte arriveranno dall’ispezione cadaverica disposta per domani all’obitorio di Fermo.

Apparentemente la salma del giovane non presentava evidenti segni di violenza che potrebbero far pensare ad un delitto, ma i carabinieri della Compagnia di Fermo guidati dal colonnello Nicola Gismondi, e coordinati dal procuratore della Repubblica Raffaele Iannella, vogliono vederci chiaro e non vogliono lasciare nulla al caso. Chi conosceva Said lo descrive come un giovane sereno che non aveva mai dato segni di squilibrio o di depressione, tanto da far pensare ad un gesto autolesionistico estremo. Inoltre i carabinieri non hanno trovato alcun biglietto che potesse spiegare le eventuali motivazioni di un suicidio. Dunque al momento la morte del 30enne resta avvolta dal mistero e solo gli esami anatomopatologici potranno dare le prime risposte.