Calcinari: "Troppi aumenti e nessuna idea"

FdI boccia il bilancio di previsione. Il capogruppo: "Ripercussioni negative su famiglie e attività produttive. Si chiedono solo soldi"

Calcinari: "Troppi aumenti e nessuna idea"

Calcinari: "Troppi aumenti e nessuna idea"

Era particolarmente atteso essendo il primo, significativo banco di prova per l’amministrazione targata Alessio Pignotti, ma il bilancio di previsione (sarà discusso in consiglio il 3 aprile, ore 16,30) è stato sonoramente bocciato da Fd’I. "Hanno decisamente fallito e la città ha perso. E’ un bilancio dove non c’è programmazione, non ci sono scelte politiche, non si guarda all’immediato, né al futuro della città. L’unica scelta politica che la giunta Pignotti ha ritenuto di fare – incalza il capogruppo di Fd’I, Gionata Calcinari - è stata quella di mettere le mani nelle tasche dei cittadini". Il riferimento è agli aumenti delle tariffe per i servizi a domanda individuale (restano invariate le altre imposte): "Mi riferisco al trasporto scolastico, alle rette per gli asili nido, a quelle della casa di riposo, aumenta la Tosap (+5%) e l’imposta sulla pubblicità (+20%) con evidenti ripercussioni negative per le attività produttive. E ciò che è più grave è che, a fronte di questi aumenti, non ci sono adeguati servizi per la cittadinanza".

L’elenco delle riduzioni su capitoli importanti del bilancio è lungo: "Sono stati effettuati tagli drastici a servizi come le manutenzioni, il decoro urbano, la cura del verde, sui servizi alla sicurezza, pochissime risorse sono state previste per il lavoro, le imprese e per il sostegno al commercio. Non c’è niente sulla viabilità, né sulla sistemazione delle strade, vedi il caso di Monte Taccone e San Giuseppe che attendono da decenni; non c’è nulla sul ‘Tarantelli’, né sulla palestra del capoluogo (chiusa da 7 anni), niente su fonti rinnovabili e comunità energetiche. Pochissime le risorse destinate al turismo e alla promozione, alla cultura e alle manifestazioni". Secondo Calcinari si sarebbero potuti evitare gli aumenti dei servizi a domanda individuale perché "c’è un bilancio in cui abbiamo uscite per 13,5milioni di euro per le spese correnti e incassiamo 13,8 milioni. E visto che abbiamo spese più basse in quanto hanno previsto – 40% di carico sulle utenze rispetto allo scorso anno, non serviva applicare l’adeguamento Istat, per di più su trasporti scolastici, asili e residenza protetta perché, anche se parliamo di pochi soldi in più, visto il periodo sarebbe stato preferibile evitare. Per questo, sostengo che si tratta di un bilancio senza anima, senza idee, senza nulla, in cui si è pensato solo a chiedere di più ai cittadini" conclude Calcinari.

Marisa Colibazzi