
Il settore calzaturiero archivia un primo trimestre 2025, con indicatori che confermano una fase complessa
Il segno meno precede l’andamento delle esportazioni di calzature, nel primo trimestre del 2025, del distretto fermano e dell’ascolano. Nel dettaglio la flessione registrata in provincia di Fermo è pari a -12,1% mentre ad Ascoli del -6,3%. Il settore calzaturiero archivia un primo trimestre 2025, con indicatori che confermano una fase complessa. A dirlo, i dati elaborati dall’ultimo report del Centro Studi Confindustria Accessori Moda illustrati oggi, nel corso dell’assemblea annuale di Assocalzaturifici. "Non si registrano miglioramenti significativi nel panorama economico e geopolitico internazionale, segnali di tenuta ma ancora tiepida la ripresa" – evidenzia Giovanna Ceolini, Presidente di Assocalzaturifici. In questi primi tre mesi dell’anno, il comparto ha registrato una flessione del fatturato del -7%, ma l’export, registra con cautela un segno positivo del +2,5% in quantità, contenendo la frenata – un -4,1% in valore. I consumi delle famiglie sono in linea con l’inflazione (-1,2% in spesa e -2,1% in quantità) dovuta all’aumento dei costi energetici. La congiuntura poco positiva conferma un saldo stabile nella demografia delle imprese (-0,6% fine dicembre scorso) e nei livelli occupazionali dello -0,8%. Nel dettaglio, le esportazioni nel primo trimestre si sono attestate a 3,04 miliardi di euro per 53,2 milioni di paia, con i prezzi medi che, si sono contratti del -6,5% a 57,07 euro/paio. Come già lo scorso anno, sui mercati dell’Unione (+0,8% in valore e +6,4% in quantità) sono stati conseguiti risultati migliori rispetto all’extra-Ue. Nella Ue spicca il recupero della Germania (+15,5% in valore e +17% in paia), che lo scorso anno però nel primo trimestre aveva sperimentato cali superiori al -10%, e si consolida in quantità (+4,6%) l’export verso la Francia, che segna al tempo stesso una contrazione del -6,9% in valore. Fuori Ue, stabile la Svizzera legato al minor utilizzo, da parte delle multinazionali del lusso, degli hub logistici in territorio elvetico a favore di spedizioni dirette ai mercati finali di destinazione. Ll’Estremo Oriente perde il -22,6% in quantità e il -25,3% in valore. Buon momento con gli Emirati Arabi (+16,8% in valore e +33,5% in volume) e Turchia (+21% a valore). Arretramenti del -8,5% in valore per la Russia e del -4,2% per l’Ucraina. Rallenta il Kazakistan (-2% in valore). Gli Usa, tengono in valore (+2,2%) cala nei volumi (-10,6%), a causa delle politiche commerciali e dalla svalutazione del dollaro.
Vittorio Bellagamba