Campiglione, ok alla variante. Critico il Pd

Per il sindaco si tratta di un progetto di sviluppo e crescita, ma Vallasciani: "Così si penalizza ancora il commercio in centro"

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È cominciata già la vita futura per la zona di Campiglione Girola, il consiglio comunale ha dato il via libera alla variante al piano regolatore che programma lo sviluppo futuro di un’area che ha enormi prospettive di crescita, a partire dall’apertura del nuovo ospedale, nel 2023. Le line guida del documento, secondo l’assessore all’urbanistica Mariantonietta Di Felice, sono zero consumo di suolo, semplificazione dal punto di vista tecnico, aree progetto che possono essere attuate in modo indipendente. Ora, dopo questa adozione, l’iter prevede l’esame in Provincia ed il terzo ed ultimo passaggio in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Il sindaco Paolo Calcinaro ha parlato di investimenti, servizi, commercio e dunque economia e lavoro ma anche verde pubblico, spazi più vivibili e una nuova viabilità che sia al servizio dell’ospedale ma del territorio tutto: "Già sono molte le richieste di nuovi investimenti in zona. E pensare che quando si è insediata questa Amministrazione sul quartiere c’era la paura della centrale a biomasse mentre oggi Campiglione Molini si presentano così, che con il lavoro che stiamo portando avanti sono pronti ad accogliere sviluppo e crescita". "Si tratta di una variante che garantisce flessibilità per il quartiere, ampliamento delle destinazioni d’uso di alcune aree, nuovi spazi, maggiore vivibilità, senza alcun consumo di suolo. Rilevo con soddisfazione il contributo della Lega che ha compreso il valore di questo strumento per lo sviluppo di Fermo e del Fermano. Ritengo invece che il PD e la sinistra in generale, chiusi nella loro opposizione, abbiano perso un’occasione per partecipare ad un percorso costruttivo e innovativo per l’intero territorio". Sara Pistolesi, consigliera comunale coordinatrice del Tavolo di lavoro su Campiglione, spiega che sono stati risolti dei nodi intricati di vecchie aree progetto che ora finalmente possono finalmente partire, in primis nella ex APR 22, ora divisa in subcomparti, a cui diamo la possibilità di realizzare anche tutte quelle destinazioni a supporto e servizio dell’ospedale, come case di cura e RSA. Resta critico il giudizio del Pd, con il capogruppo Sandro Vallasciani che ribadisce: "L’inserimento di tante superfici commerciali, sia nelle zone di nuova edificazione che in quelle ex artigianali, porta a squilibrare il sistema commerciale e direzionale della città intera creando effetti negativi e deleteri al nucleo urbano cittadino che già sconta un lento decadimento. Inoltre nelle aree artigianali completamente liberalizzate, oltre all’attuale uso artigianale esistente, si potranno realizzare dagli uffici ai residence, dalle attrezzature per lo sport ai negozi o a attività di ristorazione, senza un criterio generale pura discrezione del privato, trasformando il quartiere in un mega bazar".