"Caos A14, uno stillicidio Acquaroli ora alzi la voce"

Calcinaro sulla situazione dell’autostrada: "Il tema sembra sparito dal radar della Regione. Noi sindaci siamo compatti, serve la terza corsia"

"Caos A14, uno stillicidio  Acquaroli ora alzi la voce"

"Caos A14, uno stillicidio Acquaroli ora alzi la voce"

di Angelica Malvatani

Una strada pericolosa, stretta, inadeguata al peso del traffico dei nostri tempi. L’autostrada A14, nel tratto da Porto Sant’Elpidio verso sud fino a Grottammare ma anche oltre, è in emergenza perenne. Stesso discorso per la parte verso nord. I lavori si società Autostrade sono continui, le code anche e gli incidenti all’ordine del giorno. Si sente più che mai la mancanza di una vera soluzione, di un progetto che veda la realizzazione della terza corsia anche a sud. È il sindaco Paolo Calcinaro a porre sul tavolo il tema che fino a qualche mese fa sembrava la priorità delle priorità per tutta la regione, all’indomani dell’ennesimo incidente mortale sotto una galleria, tra Pedaso e Grottammare: "Uno stillicidio di morti, silenzioso e continuo. Voglio sperare che dopo anni di silenzio sul tema la Regione chieda ufficialmente e con forza la terza corsia sui tavoli nazionali. Senza tentennamenti e superando chi, con discorsi più filosofici che pratici ancora parla di arretramento che, oltre a massacrare il nostro territorio, significherebbe altri decenni di nulla poiché impraticabile. Adesso basta veramente", fa sapere il sindaco, suscitando un vespaio di commenti. Sindaco, perché non si parla più di terza corsia nel tratto autostradale che va verso San Benedetto del Tronto? "La Regione era partita a grande velocità, ci sono stati due incontri, uno a San Benedetto del Tronto la scorsa estate, tutti i sindaci del territorio si sono detti favorevoli alla terza corsia, a patto di valutare attentamente l’impatto territoriale. Poi però il tema è sparito dal radar della Regione, il presidente Acquaroli ha esultato per fondi ottenuti per la Pedemontana, per tante zone, ma questo tema è scomparso. Già niente è previsto in prospettiva per il fermano, nei prossimi giorni avremo un incontro ad Ancona per fare il punto sulla viabilità della città con la Regione, vedremo di sollevare di nuovo questa problematica. So che è una partita complicata, rimettere mano ad un errore passato, ci vorrà molta convinzione e una grande compattezza. Credo che i sindaci saranno tutti sulla stessa lunghezza d’onda".

Restano le perplessità di chi preferirebbe che si lavorasse sull’arretramento dell’autostrada, come l’imprenditore Federico Vitali che spiega che da Pedaso verso sud sarebbe comunque necessario spostare la strada nell’entroterra: "L’arretramento valorizza la costa, decongestionandola, e l’entroterra in quanto sarebbe molto più funzionale della Mezzina, che per altro necessita di risorse locali. L’arretramento è un’opera indispensabile per il futuro del nostro territorio e dell’intero Paese pertanto si farà, se non ora magari tra qualche decennio quando finalmente ci si renderà conto che questo tratto è l’anello debole della viabilità adriatica". "La società autostrade è stata chiara nel 2022 con la Regione – aggiunge Calcinaro –. Di arretramento non se ne parla. Mentre dopo Pedaso realizzerebbero varianti ad hoc di un senso di marcia, ampliando l’attuale per senso nord. Non ci sarebbe poi decongestionamento perché l’attuale A14, ovviamente, non verrebbe demolita. Non possiamo dire ‘si farà tra qualche decennio’ mentre si perdono vite con una frequenza troppo rilevante".