La casa del reality finisce in Procura. Non è abitata e dev’essere pagata

La società che ricevette l’incarico dai produttori ha lasciato solo debiti

La casa dei sogni realizzata a Servigliano (Fermo) dal reality show ‘Extreme Makeover Home Edition Italia’ (Foto Carassai)

La casa dei sogni realizzata a Servigliano (Fermo) dal reality show ‘Extreme Makeover Home Edition Italia’ (Foto Carassai)

Servigliano (Fermo), 11 settembre 2014 - DOVEVA essere la casa dei sogni, ma per chi l’ha tirata su a tempo record (sette giorni) davanti alle telecamere di un noto programma tv è diventata un incubo, perché dopo un anno per quei lavori non s’è ancora visto il becco di un quattrino. Storia di una favola senza lieto fine. Anzi, con le carte bollate al posto dei titoli di coda: una denuncia-querela per truffa alla Procura della Repubblica di Fermo. L’hanno depositata i titolari di sette ditte (sei del Fermano e una del Maceratese, assistite dall’avvocato Massimo Petracci) che battono ancora cassa con la società che avrebbe dovuto pagarli: la Events World Experience Limited (Ewe Wood), con sede a Malta. E in ballo c’è la costruzione della bella villetta su due piani (circa 180 metri quadrati) in via Bramante, a Servigliano, per il programma tv di Canale 5 «Extreme Makehover Home Edition» condotto da Alessia Marcuzzi, la versione italiana di un reality show a stelle e strisce. Ad ogni puntata una casa per chi non ce l’ha in giro per l’Italia: ecco come realizzare il sogno di una famiglia in difficoltà del posto. A Servigliano era il 15 settembre del 2013 e alla cerimonia di consegna delle chiavi c’erano più di seicento persone con cellulari e macchinette fotografiche in mano, compreso il sindaco con il caschetto giallo da operaio in testa. UN EVENTO. E tanto di cappello. Se non fosse che a quanto pare la casa è vuota da almeno quattro mesi (a Servigliano le segnalazioni si sprecano) e chi ci ha messo materiali, manodopera e lavoro è rimasto con un pugno di mosche in mano: senza un soldo. Nella lista delle aziende che sono andate in Procura ci sono proprio tutti (o quasi), dall’idraulico fino all’albergatore. E il conto è salato: più o meno 50mila euro. C’è la Pepa Trasporti di Recanati che ha fatto arrivare «una grande gru per il sollevamento e il posizionamento dei pannelli e delle assi in legno» e ha lavorato anche per il cantiere di Rieti. Costo: 13.300 euro. Ci sono la Ferramenta Felicioni (fornitura da 627,95 euro) e l’hotel San Marco di Servigliano, che ha messo a disposizione tre stanze e il servizio di catering per i venti operai del cantiere: due fatture scoperte da 6.400 euro. CI SONO le ditte Zero Co2 e Wind Solar di Monte Urano, che hanno fornito materiale elettrico, installato l’impianto fotovoltaico e fatto lavorare due dipendenti per un totale di 17.141 euro. E poi la ditta di impianti termosanitari di Marco Bottoni, anch’essa di Servigliano (fatture da 6.240 euro), e persino l’imbianchino Cristian Marian Busuioc di Santa Vittoria in Matenano, che ha lavorato «per sei giorni 22 ore su 24 senza pausa e a volte senza pranzo e senza cena» (così nella denuncia) alla tinteggiatura e al cartongesso e aspetta 3.700 euro. Totale: 47.408,95 euro. Dalla Maddol srl di Roma — la società di produzione responsabile del programma di Canale 5 per conto della Endemol — fanno sapere di avere da tempo liquidato tutto il dovuto alla Events World Experience Limited, alla quale era stata affidata la costruzione della casa di Servigliano. Peccato che i due sedicenti titolari della società maltese siano spariti dalla circolazione lasciandosi dietro una valanga di debiti. Nella denuncia alla Procura le ditte chiedono che sia disposto in via cautelare il sequestro preventivo dei beni di loro proprietà, riservandosi di costituirsi parti civili per il risarcimento dei danni.