"Casina, così si perde il controllo del parco"

Il consigliare regionale Pd Cesetti contro l’operazione di vendita voluta dal Comune: ora la Regione dichiari l’interesse culturale

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Lo aveva promesso e lo ha fatto. Fabrizio Cesetti, consigliere regionale del Partito Democratico nei giorni scorsi ha presentato una mozione per chiedere alla Regione di dichiarare l’interesse culturale per la Casina delle Rose. Un’azione che ha l’obiettivo di contrastare la decisione di vendere quell’immobile presa dall’amministrazione comunale. È attesa per le prossime settimane la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate che dovrà confermare o cambiare il prezzo a base d’asta, poco più di un milione e 900 mila euro. Secondo Cesetti quel palazzo "eretto a partire dal 1946, sul Colle del Girfalco offre un duplice sguardo sulla storia: da una parte, quello rivolto al passato con riferimento al contesto plurimillenario del luogo e, dell’altra, quello legato all’attualità di un’architettura del secondo Novecento, con i suoi significativi aspetti moderni".

Il consigliere parla dell’ex hotel come di una "sentinella della sommità del Colle e della stessa Cattedrale: "La Casina delle Rose è il manifesto di un’epoca che, per la Città di Fermo e per il territorio dell’attuale provincia, nella memoria di tutti fu particolarmente felice; è stata il luogo degli incontri conviviali che sanciva più di altri l’ufficialità degli eventi e delle decisioni prese, politiche, associazionistiche, umanitarie. È stata anche il luogo delle strategie e delle decisioni prese per la ritrovata autonomia provinciale con capoluogo nella Città di Fermo e dunque rappresenta un patrimonio collettivo dell’intera Provincia". Secondo Cesetti, che appoggia il comitato che si oppone alla vendita della Casina, non si possono snaturare le caratteristiche del palazzo e di conseguenza del parco cittadino, anzi va conservato come edificio sensibile e preservato in tutte le sue caratteristiche: "Lo stesso Ministero dei Beni Culturali, con una nota del 2017, ha avuto modo di precisare che la Casina delle Rose ricade in area dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Vendendo la Casina delle Rose la perdita del controllo pubblico sul parco del Girfalco sarebbe certa, a vantaggio degli interessi particolari dei privati grazie alla relativa facilità di eliminare o eludere i vincoli alberghieri da parte dei privati stessi attraverso l’utilizzo di una legislazione nazionale e regionale assai permissiva".

Secondo Cesetti è sufficiente la sola "motivata richiesta" della Regione Marche per sottoporre la Casina delle Rose a verifica dell’interesse culturale, per impedire una vendita che fa discutere ormai da mesi.

Angelica Malvatani