A Fermo, per 364 giorni, si aspetta di calpestare la sabbia sulla Strada Nuova, il giorno di Ferragosto. A Fermo, da 43 anni si rievoca una storia: la Cavalcata e il Palio dell’Assunta. Una storia quattrocentesca che ricorda alla città le sue origini, il legame e devozione a Maria Vergine Assunta in Cielo, nel giorno della festa a lei dedicata. Nel pomeriggio di oggi, dopo il corteo storico di trasferimento al campo di gara che da piazza del Popolo (ore 15) attraversando il centro storico arriverà in viale Vittorio Veneto, il mossiere Antonio Gagliardi chiamerà i cavalli al canapo (partenza- zona Torretta) per la corsa in due batterie più finale. Un’ attesa lunga un anno per conoscere il nome della contrada che si aggiudicherà il Palio dell’Assunta 2024.
Di seguito le contrade, in cui Fermo era divisa sin dal 1251, con i cavalli partecipanti e abbinati mediante sorteggio: Castello-Asia Grey; Pila-Clorinda; Campolege- Benito; San Bartolomeo- Audace da Clodia; Fiorenza- Debardu e San Martino- Denise Beauty. In aggiunta, le quattro contrade ‘foranee: Torre di Palme-Coram Lathe; Capodarco- Epidemic; Molini Girola- Azoto da Clodia e Campiglione- Contessa Luna. Suggestiva la Cavalcata dell’Assunta di ieri sera, vigilia di Ferragosto: il processionale religioso, documentato nella pagina miniata del Missale de Fimonibus del 1436 in onore della patrona della città, si svolgeva a Fermo sin dal 1182. Come allora, in notturna, quasi 1200 figuranti in abiti storici del 14esimo secolo hanno sfilato nel cuore del centro storico. Il concerto di campane ad annunciare l’avvio della festa: la stessa scena di seicento anni fa raccontata con maestria dal regista Adolfo Leoni, attraverso immagini e parole. Il Capitano della Rocca, che difendeva il castello degli Sforza, scortato dalle truppe mercenarie dei Morlacchi, è sceso dal Girfalco per bussare al portone di palazzo dei Priori e invitare Podestà e Priori ad uscire dopo ‘aver condotto per sei mesi una vita proba ed espletato il mandato lontano dalle tentazioni’. A porta Santa Lucia, i Priori si sono riuniti ai contradaioli a formare il corteo che ha poi fatto il suo ingresso in piazza del Popolo dove il pubblico delle grandi occasioni, è stato ancora una volta affascinato dalla bellezza di dame e damigelle, sfarzosità degli abiti delle coppie delle nobili famiglie fermane, solennità dei Gonfalonieri, austerità dei Capitani d’Arme e festosità dei popolani.
"La presenza delle delegazioni di Montolmo (Corridonia) e di Camerino – ha spiegato Leoni – ha ricordato i doni che venivano offerti in dono dai 48 castelli assoggettati, sin dal 1752, come nel caso dei comuni di Francavilla D’Ete e Moregnano con i recuperati ‘stendardini’ originali, presenti in occasione dell’arrivo del Palio". In cattedrale, la benedizione del Palio e la liturgia della Parola officiata dall’arcivescovo Rocco Pennacchio. E di nuovo corteo e popolo in piazza per ascoltare il Podestà e l’estrazione delle due batterie dei cavalli che, sulla sabbia rovente di oggi pomeriggio, si sfideranno coronando il sogno lungo un anno di una sola contrada: la vincitrice del drappone.
Gaia Capponi