Centrale dello spaccio: in tre alla sbarra

Tre nordafricani noti per reati contro la persona e il patrimonio vengono sorpresi dalla polizia nell'appartamento occupato abusivamente. All'interno viene trovata eroina, cocaina e materiale per lo spaccio. I tre vengono rinviati a giudizio, uno patteggia una pena di due anni.

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Centrale dello spaccio: in tre alla sbarra

Avevano istallato una vera e propria centrale dello spaccio all’interno di un appartamento occupato abusivamente. La cosa non era però sfuggita ai poliziotti della squadra mobile che avevano fatto irruzione al secondo piano di un palazzo di Lido Tre Archi dove avevano sorpreso tre giovani nordafricani, noti per i loro precedenti soprattutto per reati contro la persona, il patrimonio e per spaccio di droga. Per questo motivo i componenti della banda di magrebini, rispettivamente di 33, 29 e 26 anni, sono finiti alla sbarra. I primi due sono stati rinviati a giudizio, il terzo ha patteggiato una pena di due anni.0 Era stata un’operazione movimentata quella messa e segno dalla polizia. Al momento dell’accesso degli agenti nell’abitazione, uno dei tre, approfittando della vicinanza della porta finestra del balcone, era riuscito a raggiungere l’esterno dell’alloggio e calandosi dal tubo della grondaia era arrivato a terra, dove era stato bloccato da un altro poliziotto ed era stato, pertanto, possibile identificarlo. Gli investigatori avevano immediatamente rilevato la presenza di sostanze stupefacenti, tracce di polvere bianca su un cucchiaio in cucina, su un piatto in camera, rotoli di materiale per il confezionamento delle dosi, fino ad arrivare a scoprire alcuni involucri, contenenti eroina e cocaina, già pronti per lo spaccio: il primo nella tasca di uno dei due stranieri, 10 nel vaso da notte nel quale i soggetti avevano provato a farli sparire. La perquisizione aveva consentito inoltre di ritrovare e sequestrare, occultate in diverse parti dell’abitazione, diverse somme di denaro in banconote di piccolo taglio provenienti certamente dall’attività di spaccio in considerazione del fatto che i tre fermati non svolgevano alcuna attività lavorativa lecita. Piccole somme distribuite in vari nascondigli per un totale di più di 850 euro.