"C’era un progetto lungimirante affossato da ritardi e lentezze"

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Si sente spesso chiamare in causa l’ex direttore di Area vasta, Licio Livini, oggi alla guida del distretto. A lui si imputano tanti dei problemi della sanità fermana, l’ultimo in ordine di tempo è stato il segretario regionale della Cisl Fp, Giuseppe Donati, che gli rimprovera le difficoltà di cui oggi soffre il reparto di cardiolgia del Murri. Livini non ci sta e ricorda che la vecchia direzione è ancora presente "a differenza di tutti gli altri direttori passati su Fermo e mai stati fermani, e comunque l’ex direttore di Area vasta c’è e continua a vivere la quotidianità della sanità fermana". Livini contesta le parole con cui Donati definisce una "decisione sbagliata e sconcertante" quella presa della direzione nel 2020 per il reparto di cardiologia che a suo dire avrebbe perso "dignità e giusta considerazione". "Tutt’altro, si resta convinti della lungimiranza e della bontà del progetto messo in campo allora – sostiene Livini –, ma che certamente andava sviluppato e accompagnato in tutte le sue articolazioni per poter fruire oggi di una cardiologia d’avanguardia. Il trasferimento di fine anno 2020 nell’area dove è tutt’ora in funzione rappresentava una temporaneità che al pari avrebbe consentito l’allestimento di due sale di emodinamica e la messa in funzione di un cardioangiografo, acquistato a suo tempo e da utilizzare anche per radiologia interventistica ma purtroppo rimasto al palo, oltre all’avvio di forme di collaborazione con i laboratori di emodinamica di Macerata e Ascoli".

Livini ricorda che oltre alla espansione di questa attività nel progetto era compreso il recupero dell’area della medicina multispecialistica che avrebbe consentito un incremento di ulteriori dieci posti letto per la cardiologia, arrivando ad una dotazione di trenta posti letto: "Lo spazio lasciato dalla cardiologia era da cantierare per sviluppare l’incremento di dieci posti letto di terapie intensiva già inseriti nei progetti della delibera della giunta regionale 751 del 2019, approvati e finanziati dal decreto 34 del 2020. Questo era l’inizio di quanto doveva essere realizzato per una cardiologia di eccellenza, insieme ad un rafforzamento dell’organico medico. Questo è lo stato di fatto della cardiologia di Fermo dove oggi il sindacalista è ancora pronto a puntare il dito senza riflettere sui ritardi, sulle lentezze, sugli indugi che si sono registrati", conclude Livini.

a. m.