
L’amore che si moltiplica lo vedi rappresentato nel cuore delle famiglie numerose, storie divise per quattro, cinque, sei figli che diventano esercizi di equilibrismo, a far quadrare i conti, gli spostamenti, la scuola e lo sport. È nata per loro l’Associazione nazionale famiglie numerose, nel fermano sono 600 i nuclei familiari che si riconoscono nel gruppo di cui è portavoce Lorenzo Diomedi, quattro figli dai bellissimi occhi scuri, accesi e sereni: "Siamo reduci da un incontro nazionale che abbiamo avuto a Nocera Umbra, racconta Lorenzo, dove è emersa la preoccupazione per le famiglie numerose che in questo tempo difficile rischiano di essere davvero in difficoltà. Un quadro che è frutto di una cultura, di un atteggiamento, di una società che già mette in difficoltà le donne che lavorano proprio nella prospettiva della maternità e considera ancora quasi un’eresia il congedo parentale per i papà".
Diomedi racconta che con quattro figli, il primo al liceo, gli ultimi due alla primaria, le spese sono importanti: "Solo il grande ha avuto bisogno di 700 euro di libri e poi tutto il materiale, libri che spesso sono inutilizzati e i docenti li fanno comprare lo stesso. Io dico sempre che per l’età dei miei figli ho dovuto fare i conti con le esigenze più diverse, dai pannolini alla preadolescenza, e tutti insieme. Il che significa anche le spese per lo sport, per gli spostamenti, oggi solo uno dei ragazzi riesce a fare sport, con gli altri non riusciamo proprio per questioni organizzative. E poi, i rincari. Fino a poco tempo per dar loro da mangiare in maniera adeguata spendevamo mille euro al mese, oggi ce ne vogliono mille e 400 e ci sono famiglie che per risparmiare mangiano sempre pasta".
L’associazione si occupa di stringere accordi e convenzioni con realtà pubbliche e private e di sollecitare i comuni sulle scelte da fare, nel territorio come siamo messi? "Fermo sulla carta è amica delle famiglie numerose, poi nei fatti si vedono poche iniziative. Intanto c’è il conteggio Isee che di fatto ci penalizza, noi abbiamo 3 auto, tutte vecchissime, perché sia io che mia moglie lavoriamo e una grande ci serve per trasportare tutti quanti. Questo pesa sull’Isee, la casa che mio padre ha ristrutturato per noi è per forza grande, per accogliere sei persone, e ci penalizza nel conteggio finale, con i nostri due stipendi di cui certo non potremmo fare a meno. Il risultato è che le famiglie numerose quasi mai hanno agevolazioni. Penso agli sconti sulla mensa, con Isee sotto 15 mila euro c’è esenzione dal terzo figlio in poi, se tutti mangiano in mensa in quell’anno. Un conteggio che non raggiunge praticamente nessuno. Il risultato è che per me la mensa costa circa 300 euro al mese, per due figli".
I privati sono leggermente più sensibili, qualche sconto si è ottenuto per esempio da Gabrielli , all’Oasi, che in certi giorni fa il 15 per cento di sconto sui beni di prima necessità: "Oggi un litro di latte costa più di un euro, fino a poco tempo fa costava 69 centesimi e 4 figli mi bevono quattro litri al giorno. Questi sono i costi che pesano, quello che noi sappiamo fare è fare spesa senza sprechi, costruire un menu settimanale intelligenti. Ci scambiamo abiti e beni importanti, le cose che sono ancora utilizzabili circolano tra noi e diventa un sistema virtuoso a cui i nostri figli si abituano presto, all’insegna delle cose veramente importanti". Diomedi ricorda che la Costituzione parla proprio delle famiglie numerose e delle necessità di supportarle: "Abbiamo diritto allo sport, alla cultura, alle vacanze, altrimenti non siamo alla pari con gli altri. Chiediamo un impegno in più, avremo dei confronti con l’ambito sociale per capire cose possiamo fare per un welfare veramente immaginato sulla famiglia che parli di scelte precise, di città a misura di bambino, di risorse e di investimenti". La famiglia Diomedi ha accolto anche un ragazzo ucraino in fuga dalla guerra, "da noi l’accoglienza non è una cosa che si discute, si fa e basta".
Angelica Malvatani