Clima, danni al raccolto "Abbiamo perso il 50%"

Papiri della Coldiretti: "Se le temperature non si alzano il conto potrebbe essere più salato". Gli agricoltori messi in difficoltà da pioggia e grandinate.

Clima, danni al raccolto  "Abbiamo perso il 50%"

Clima, danni al raccolto "Abbiamo perso il 50%"

di Alessio Carassai

Grandine e pioggia hanno già compromesso il 50% dei prodotti agricoli del territorio Fermano: se il sole non tornerà presto a far sentire il suo tempore asciugando anche la terra il conto potrebbe essere anche più salato. Questo il bilancio, solo approssimativo, che la Coldiretti provinciale ha definito facendo riferimento ai danni provocati dal maltempo nel nostro territorio nelle ultime settimane. "La situazione è veramente bruttissima – commenta Giorgio Papiri, dell’ufficio montegiorgese della Coldiretti – si sono concatenati una serie di eventi che hanno messo in crisi tutto il sistema produttivo. Alcune settimane fa c’è stata qualche gradinata a macchia di leopardo che ha danneggiato frutteti, viti, i primi germogli di grano e di girasole. Poi si sono aggiunte le precipitazioni piovese del tutto fuori norma che hanno finito il lavoro".

Per quanto riguarda i cereali, il grano in particolare, "a causa delle piogge – spiega – si è allettato e bisognerà capire quanto realmente si riuscirà a raccogliere quest’anno. Nel caso dei girasoli la situazione è differente, se la pianta aveva già iniziato a crescere e sviluppato radici c’è ancora la possibilità che si possa salvare, nel caso invece solo del germoglio per effetto del modo in cui viene seminato, l’acqua si incanala e praticamente il rischio che i semi siano stati completamente lavati via è molto alto. A questo si aggiungono i danni secondari che interessano tutte le varie colture: se si creano ristagni d’acqua le piante di qualsiasi specie vanno in asfissia e muoiono. Inoltre il persistere di questa umidità non facilita lo sviluppo di alcuni prodotti che hanno bisogno di condizioni di ambientali differenti con sole e temperature più alte che quindi rischiano di ammalarsi".

Questo il quadro molto complicato che interessa in lungo e in largo il territorio Fermano. "Non abbiamo ancora dati ufficiali per poter quantificare i danni – conclude Papiri – ma confrontandomi con i vari produttori possiamo indicare una stima di massima. Allo stato attuale delle cose rischiamo di perdere il 50% della produzione di questa stagione. Avremo bisogno di un rapido cambio meteorologico per salvare il salvabile: il ritorno del sole e di temperature in media con la stagione che consenta di far asciugare i terreni e permettere alle varie piante e frutti di crescere in maniera adeguata. Se cosi non sarà, il rischio più che reale di far aumentare la percentuale dei danni causati è enorme".