Fermo, "mille colonie feline, ora serve un’oasi"

‘A-Mici a 4 zampe’ ha ottenuto un terreno dal Comune, ma le risorse mancano

MOVIMENTO Alcuni artisti hanno donato quadri che andranno all’asta per sostenere l’iniziativa del gruppo

MOVIMENTO Alcuni artisti hanno donato quadri che andranno all’asta per sostenere l’iniziativa del gruppo

Fermo, 17 gennaio 2019 - Il gatto è un animale indipendente, ha bisogno dei suoi spazi, chiede carezze ma non troppo, vuole libertà e la città a portata di mano. Per questo le colonie feline sono luoghi che non si toccano, per legge non si possono smantellare, ce ne sono oltre mille censite tra Fermo e Porto San Giorgio e ciascuna ha una decina di gatti di riferimento.

Una situazione grande. A gestire le colone feline sono le volontarie, sono ‘gattare’, amanti degli animali in genere. Molte di loro si sono riunite nell’associazione ‘A-Mici a 4 zampe’. La presidente è Mariarita Antonini, una decina le volontarie attive ma tanti i simpatizzanti e i sostenitori, con qualche avversità.

«Gestiamo le nostre colonie – spiega la Antonini – garantendo la sterilizzazione, in collaborazione col servizio veterinario, ci troviamo a vivere situazioni estreme, micetti orfani di mamma da tirar su e da allattare ogni tre ore, gatti malati da curare, femmine da sterilizzare. È un impegno a tempo pieno ma lo affrontiamo con grande positività, tutti insieme. Abbiamo tanti amici ma anche qualche problema, non tutti tollerano di buon grado le colonie feline, a Marina Palmense ad esempio c’è stata una raccolta di firme per rimuovere i gatti, a Lido di Fermo c’è una situazione incontrollata e gatti che si riproducono senza controllo».

Per questo l’associazione si è mossa con una sua raccolta di firme. Ne sono state consegnate circa mille al Comune per chiedere uno spazio che dia la possibilità di organizzare un’oasi felina.

Racconta Sara Zanata, una delle volontarie attive: «Ci è stato assegnato un terreno in contrada San Martino, vorremmo mettere su un’oasi per le colonie in difficoltà, per i gatti malati, per le emergenze in sostanza. Dobbiamo realizzare la recinzione e creare qualche riparo, abbiamo bisogno di risorse perché la struttura deve essere a norma. Abbiamo calcolato che serve una cifra di circa 17mila euro».

Così le volontarie si sono rimboccate le maniche e hanno attivato sui social (tramite Facebook) una raccolta fondi ma sono ancora lontane dall’obiettivo. Sabato e domenica le volontarie saranno in piazza per una pesa di beneficenza e anche qui il ricavato andrà a supportare il progetto dell’oasi.

«Siamo impegnati anche per far adottare i gatti che hanno bisogno di una casa – aggiunge Sara – , quelli che non sono adatti a restare in strada. Altri hanno bisogno della loro libertà e non possono essere spostati e poi cic sono quelli malati e in difficoltà e per quelli ci serve un riparo. Dopo la pesca di beneficenza faremo anche un’asta di quadri che ci sono stati donati da alcuni artisti, da Vincenza D’Angelo a Olga Pincini, fino a Stefania Gallina che è di Treviso e ci ha mandato alcuni dei suoi lavori, a tema felino. C’è un bel movimento, siamo felici degli amici che abbiamo, speriamo di poter avere l’aiuto di qualcuno in grado di comprendere il valore di un’oasi dedicata ai gatti in difficoltà, alla gestione ottimale di una storia grande, quella dei mici che davvero custodiscono i segreti delle città».