"Comportamenti aggressivi segno di un disagio diffuso"

Il fenomeno del bullismo purtroppo è sempre più diffuso anche nei territori di provincia come il Fermano. Ma cosa sta succedendo tra i giovanissimi? Cosa sta cambiando? Ad analizzare l’episodio di Rapagnano, con un occhio a 360 gradi sul mondo dei ragazzi è il dottor Nicola Principi, responsabile dell’associazione "7 Febbraio" di Porto San Giorgio, nata per combattere il bullismo e il cyberbullismo. "Il bullismo – spiega Principi – è un fenomeno che prevede una ripetizione del comportamento aggressivo nel tempo contro le stesse vittime. Nel caso di specie non so se si è trattato di un episodio isolato o meno, ma comunque sia non penso sia neanche l’aspetto su cui ci dobbiamo focalizzare. Ci troviamo di fronte ad una situazione critica di disagio diffuso nel mondo dei ragazzi, che va avanti da molto tempo ma che solo adesso ha attirato l’attenzione del grande pubblico grazie a questi episodi di violenza che, purtroppo, sono arrivati anche nelle province". Principi analizza quindi le potenziali cause del fenomeno: "Sono molteplici e sono estremamente personali, ovvero dietro ogni episodio di violenza può esserci un motivo diverso che ha spinto l’aggressore. Volendo trovare un fattore comune che lega questi episodi, possiamo identificarlo nel sistema di valori che questi hanno interiorizzato. Dopo anni in cui sono state spettacolarizzate e romanticizzate violenza, potere e figure criminali in film, serie TV e musica, che molto spesso raccontano storie di protagonisti che vivono in un contesto di degrado simile o uguale al loro. Non stupiamoci se i ragazzi poi li prenderanno come esempi da emulare nella ricerca della loro identità". Principi butta un occhio anche al problema dell’integrazione di quei ragazzi figli di immigrati: "Il problema viene amplificato quando parliamo di giovani immigrati o figli di immigrati, che oltre a subire queste influenze negative, devono anche fare i conti con le differenze fra la cultura ospitante e la propria cultura di appartenenza, nella quale invece possono trovare rifugio e certezze, favorendo quindi emarginazione, ghettizzazione e sviluppo di sottoculture devianti".