"Consulta giovanile privatizzata"

"Consulta giovanile privatizzata"

"Consulta giovanile privatizzata"

"Consulta dei Giovani, non si capisce quali siano state le modalità seguite nella sua formulazione: ancora una volta un’istituzione pubblica asservita agli interessi politici di parte". Ci va giù duro il responsabile cittadino dei Giovani Democratici nonché consigliere comunale, Christian De Luna, nel contestare le modalità con cui l’amministrazione ha dato vita alla Consulta giovanile, in particolare senza che l’assessore alle politiche giovanili, Carlotta anciotti, abbia rivolto un avviso pubblico a tutti i sangiorgesi tra i 16 e i 30 anni, che, previa richiesta scritta hanno diritto a partecipare all’assemblea della stessa ed eleggerne il Direttivo: "I nuovi membri che ne fanno parte come sono venuti a conoscenza della sua istituzione?" chiede De Luna, secondo il quale si tratta dell’ennesima “privatizzazione” della cosa pubblica da parte del governo cittadino e della maggioranza di centrodestra e del fatto che il sindaco Valerio Vesprini ed i suoi collaboratori considerino la partecipazione solo uno strumento per allargare il loro consenso. Ricorda poi che con l’ex assessore, Francesco Gramegna, la consulta veniva sempre aperta a tutti. Quindi, dopo aver evidenziato che "nessuna critica riguarda i giovani che hanno aderito a cui va il nostro sostegno", così conclude: "Ci rammarica constatare che questa maggioranza invada, come già accaduto con la Pro Loco, trattandole come sue appendici, istituzioni ed associazioni. Perché nelle istituzioni o nelle associazioni mettono tutti amici? Hanno paura? Il sindaco ha bisogno di sentirsi protetto? La consulta dei giovani deve essere una massima rappresentazione del mondo giovanile nella sua complessità, altrimenti diventa la consulta degli amici".