"Contatore unico nei palazzi, è ora di cambiare"

L’avvocato Iommi che amministra diversi condomini nel quartiere: ogni appartamento deve avere il suo

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"Purtroppo, si vive nella costante realtà di occupazione dei propri immobili, soprattutto dove esistono palazzi giganteschi serviti da un unico contatore condominiale che vuol dire acqua ed energia elettrica gratis per gli abusivi. Ecco come si favorisce il radicamento di clandestini, spacciatori e prostitute a Lido Tre Archi". A lanciare il grido d’allarme è l’avvocato Silvia Iommi, amministratore di molti condomini del quartiere. L’avvocato Iommi, ormai esasperata dal costante immobilismo ha presentato un esposto al prefetto, al presidente della Regione, al ministero dell’Ambiente e al sindaco Paolo Calcinaro, con delle richieste ben precise.

"Da sei anni – spiega l’avvocato Iommi - chiediamo che ogni appartamento venga dotato del proprio contatore in modo tale che chi viola le abitazioni non abbia anche il servizio idrico pagato dai condomini che si trovano annualmente ad esborsare circa 600 euro cadauno per fruirne nelle settimane di ferie. La situazione è ben nota a tutti gli organismi locali che tuttavia non hanno mai voluto concretamente risolvere la problematica facendo sì che in tale quartiere si "accomodassero" in casa altrui un flusso costante di clandestini ai quali non mancano né luce né acqua gratis". L’avvocato Iommi sottolinea come la situazione generale sia a dir poco allarmante: "La situazione sta fortemente degenerando e prova ne sono gli attacchi costanti alle forze dell’ordine, alle persone per bene che risiedono nel quartiere, atti di vandalismo costante su beni pubblici e privati, nonché il degrado degli abbandoni dei rifiuti urbani e umani ovunque. La grave ed intensa ondata di delinquenza, che da anni ha preso possesso di Lido Tre Archi, ha le sue radici nella particolare e articolata conformazione urbanistica di questo quartiere e alla destinazione prettamente estiva delle singole abitazioni. Il diniego di regolarizzare l’utenza idrica fa sì che la Ciip invii regolarmente fatture per oltre 50.000 euro all’anno per ogni condominio, ledendo fortemente i diritti di tutti i condòmini che si ritrovano a pagare, oltre al consumo dei morosi presenti, anche l’acqua di clandestini che occupano gli appartamenti".

L’avvocato Iommi dà anche una spiegazione al fenomeno diffuso dello spaccio nel quartiere, con accuse velate ai soliti noti: "Questo contesto ha permesso agli spacciatori che gestiscono il mercato, in gran parte senza il permesso di soggiorno e in una fissa dimora, di entrare negli appartamenti occupandoli abusivamente senza che nessuno potesse accorgersene, mancando del tutto residenti o, se presenti, silenziosi per paura di ritorsioni. Appare fin troppo chiaro il motivo della inamovibile presenza della malavita nel quartiere: la relativa facilità di occupare un alloggio nei grandi condomini disabitati, sfondando la porta o entrando dai terrazzi stessi. Riteniamo, pertanto, che la continua disponibilità dell’acqua potabile nelle abitazioni, derivata dall’unico allaccio alla rete con un contatore singolo per tutto il condominio, favorisca considerevolmente questa masnada di irregolari dediti allo spaccio e alla prostituzione nel quartiere". L’avvocato Iommi, infine, lancia un appello al presidente della Regione, Acquaroli: "Nella sua carica di presidente anche della Conferenza regionale, lo prego di indire un Accordo di programma per consentire la immediata trasformazione del contatore unico dei mega condominii in singole utenze, ricordando che questa situazione è una delle fonti primarie della radicazione della delinquenza al Lido Tre Archi".