Inps non paga la pensione dopo 40 anni di contributi, commerciante disperato

L'uomo, un 59enne di Porto Sant'Elpidio, si è incatenato nella sede dell'ente. L'appello ai politici: "Io e la mia famiglia non riusciamo più a vivere"

Agostino Stortoni (foto Zeppilli)

Agostino Stortoni (foto Zeppilli)

  Fermo, 19 settembre 2018 - “La mia azienda è stata colpita dalla crisi e non produce più reddito, mia moglie è inabile al lavoro per invalidità, mio figlio, che alla maturità ha preso il massimo dei voti, non si può permettere l’università e il mio appartamento è ipotecato. In questo contesto, dopo che ho maturato 40 anni di contributi Inps, non mi vogliono pagare la pensione perché, a seguito delle difficoltà economiche, non sono riuscito a versare una somma che spetterebbe all’ente. Così ci siamo ritrovati poveri e a volte non abbiamo neanche da mangiare”.

E’ la drammatica storia di Agostino Stortoni, un 59enne di Porto Sant’Elpidio che questa mattina si è incatenato davanti alla sede Inps di Fermo, per lanciare un segnale forte ai politici, al Comune e a chi lo ha fatto scivolare in una situazione di indigenza insieme alla sua famiglia. Stortoni dopo una vita di lavoro iniziata da ragazzo nel settore del commercio auto e autoricambi, ora si vede negare dall’Inps il frutto di tanti anni di fatica. “Non volevo certo giungere fino a questo punto – spiega Stortoni – ma ormai sono disperato perché sono entrato in un circolo vizioso dove nessuno mi aiuta e l’Inps mi nega la pensione. Cosa dovevo altrimenti fare per farmi sentire? Oggi mi sono incatenato materialmente, ma i realtà lo sono da tempo sotto tutti i punti di vista: quello economico, quello familiare e quello sociale”.

Le sventure di Stortoni iniziano quando, dopo 30 anni di lavoro per una ditta, decide di mettersi in proprio, aprendo nel 2011 una rivendita di pezzi di ricambio. I primi due anni vanno a gonfie vele, poi però la crisi si fa sentire. I clienti iniziano a pagare meno, qualcuno con assegni scoperti o con cambiali mai saldate, e l’azienda risente dei primi effetti negativi. Il colpo di grazia arriva con una serie di furti di attrezzature e del furgone della ditta. I conti colano a picco e l’azienda comincia a non produrre reddito. Stortoni va in difficoltà e non riesce a pagare tutti contributi Inps, accumulando un debito di 13mila euro circa. Nonostante nel frattempo abbia maturato i 40 anni di contributi, un cavillo legale non gli permette di incassare la pensione maturata, ovvero 1780 euro nette. “Sono arrivato al punto che se non pago quei 13mila euro – continua Stortoni – non potrò avere la mia pensione. Però le banche e le finanziarie non mi fanno credito ed io non ho quei soldi. Ho chiesto aiuto al sindaco perché intervenisse con l’Inps, ma fino ad ora solo promesse. Ho anche chiesto all’Inps un piano di ammortamento per permettere loro di ottenere quei soldi, trattenendo una rata mensile dalla mia pensione: niente da fare. Alla fine ecco cosa succede: loro si tengono i tutti i soldi versati in 37 anni di onesto lavoro e la mia famiglia scivola inesorabilmente sotto la soglia di povertà”.