Convenzione scaduta, stop ai pazienti contagiati. Ne restano 45

Dopo due anni di attività sanitaria,da ieri la struttura Anni Azzurri Valdaso di Campofilone, non accoglierà più pazienti Covid per scadenza dei termini di autorizzazione da convenzione Asur. Tradotto: i circa 45 malati Covid ad ora ricoverati nella specifica ala riservata, finiranno il ciclo di cure e riabilitazione fino alle dimissioni.

Anni Azzurri Valdaso, struttura convenzionata coordinata dal Gruppo Kos, ha messo a servizio della sanità pubblica, un’ala con 50 posti letto riservati solo ai malati in fase post acuta di Coronavirus per i quali si è reso necessario un percorso di cure preposte alla guarigione, con riabilitazione respiratoria, motoria e assistenza. Anni Azzurri, inaugurata nel luglio 2019 è nata come struttura accreditata e convenzionata Asur sulla base del fabbisogno regionale di posti letto da destinare ad anziani non autosufficienti con necessità di ricovero anche temporaneo, pazienti con disabilità, coma prolungato e gravi insufficienze respiratorie.

Lo scoppio dell’epidemia, nell’aprile del 2020 aveva reso necessario adeguare la struttura, su convenzione Asur, all’emergenza sanitaria in corso, destinando spazi, letti e personale formato da Anni Azzurri, alla presa in carico dei malati Covid con la possibilità di liberare posti letto negli ospedali pubblici. Quasi 1400 sono stati i pazienti Covid di Anni Azzurri in questi anni: 421 i ricoverati nel 2020, 652 nel 2021 e 323 quelli nei quattro mesi del 2022, tutti con una media di percorso terapeutico di circa un mese. La struttura, la cui direzione sanitaria è coordinata dalla dottoressa Gioia Renzi, ha accolto pazienti Covid con complessità, provenienti da tutte le Marche, di età compresa tra i 35 ed over 80, dando dimostrazione di competenza e professionalità medica e gestionale del servizio.

Dopo l’apertura della struttura per la sola accoglienza Covid infatti, Anni Azzurri ha costantemente governato picchi e fasi di attenuazione della curva epidemica, rispondendo contemporaneamente alle esigenze del territorio, sia nell’emergenza Covid che nei casi di fragilità. In riferimento a ciò, nell’agosto del 2020 la residenza ha dato il via anche al servizio sanitario per il quale è sorta, svolto su un’ala distinta dalla Covid, impegnando complessivamente oltre cento figure professionali. Dunque, il centro per la gestione dei pazienti Covid di Anni Azzurri chiude. Proseguiranno invece le attività per cui la struttura è nata nel 2019 e per le quali resta in attesa del rinnovo della sottoscrizione del contratto di convenzione con l’Asur.

Paola Pieragostini