Coronavirus Fermo, "Il Covid19 uccide soli e senza un abbraccio"

La testimonianza di Marco Ercoli, medico del Pronto soccorso del Murri, in prima linea con i pazienti affetti dal virus: "State a casa"

Marco Ercoli parla di questa malattia come la più brutta che abbia mai visto

Marco Ercoli parla di questa malattia come la più brutta che abbia mai visto

Fermo, 20 marzo 2020 - Marco Ercoli è un medico del Pronto soccorso del Murri. In questi giorni vive il suo lavoro con un dolore profondo, per una malattia che lascia sole le persone, a morire o a lottare. Ercoli parla a tutti, per far capire cos’è il Covid 19: "In fondo vi capisco, capisco chi continua ad uscire per fare magari due passi ignorando le indicazioni, in fondo voi non lo avete mai visto e allora, se ne avete voglia, prendetevi due minuti per conoscerlo".

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"Ve lo presento come l’ha conosciuto Anna (il nome che utilizziamo è di fantasia; ndr), che arriva una notte in stanza di emergenza. Anna è una signora di mezza età, tre figli e quattro nipoti, da qualche giorno aveva un po’ di febbre e se ne è stata in casa, poi da oggi pomeriggio improvvisamente una fortissima tosse che quasi non la fa più respirare, allora la chiamata la 118 e il trasporto in Pronto soccorso. Entra e la accogliamo subito, come sempre, esami, lastre, terapia, come sempre, Anna peggiora, non risponde alle nostre manovre, gli esami vanno male. A volte capita purtroppo, ma qui che il nostro amico si presenta: il signor Covid, ed è qui che succede quello che non succede mai. In questi casi uno di noi esce subito dalla stanza visita e si precipita in sala d’attesa, dove ci sono i familiari a cui noi con premura cerchiamo sempre di fornire rapidamente notizie, soprattutto quando non sono incoraggianti. L’altra notte questo non abbiamo potuto farlo, l’ospedale è isolato, divieto di accesso ai congiunti per non trasmettere il virus. Recuperiamo un numero di cellulare e cerchiamo di dire attraverso un telefono la notizia che nessuno vorrebbe mai ricevere, sua madre-moglie-figlia sta morendo e dall’altra parte silenzio. Cosa vi aspettate, non ci sono occhi da guardare per alleviare un po’ il dolore, non ci sono mani da stringere per sentirsi più vicini. E dopo questa surreale telefonata si torna da Anna, e non sai come spiegare a una signora che fino alla scorsa settimana preparava dolci circondata dai familiari il perché di, come dice lei ’nessuno è qui vicino a me?’".

Questo è il Coronavirus, per il dottor Ercoli. "Se siete fortunati, sarà una parentesi, altrimenti si finisce tumulati senza che nessuno possa più vedervi o salutarvi. Mentre alcuni di noi sono costretti a rischiare tutti i giorni e vorrebbero essere e posto vostro, spero che ci pensiate almeno tre volte prima di andare tutti i giorni a fare la spesa, a fare due passi con il cane o due chiacchiere in giro per la strada. State a casa".