Corsa a due senza sfida al ballottaggio

Elezioni, per adesso solo Gramegna e Vesprini. Mai negli ultimi anni così pochi candidati

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Se non saltano fuori altri candidati sindaci e la competizione per la conquista della guida della città restasse tra Francesco Gramegna Tota e Valerio Vesprini, vincerebbe al primo turno chi dei due ottenesse la maggioranza assoluta dei voti validi. Quindi niente ballottaggio. Intanto in attesa della presentazione delle liste la campagna elettorale si trascina abbastanza stancamente. Anche perché i due candidati non se le danno e gli animi non si riscaldano. Del resto come fanno a contrastarsi dopo aver convissuto in giunta per tanti anni condividendo ogni provvedimento amministrativo insieme al sindaco Nicola Loira? Pertanto si trovano in una situazione per la quale le critiche che uno dovesse rivolgere all’altro gli potrebbero ricadere addosso proprio alla comune esperienza al governo della città. Possiamo anche sbagliare ma per quanto ci risulta alle comunali del passato mai si è verificato che i candidati sindaci fossero soltanto due. E quelli preannunciati dal cosiddetto “quarto polo” Giancarlo Fermani e dalla “Officina delle idee” Gianluigi Rocchetti che fine hanno fatto? E’ proprio il caso di dire, citando Shakespeare “Molto rumore per nulla!”. Il fatto è che si è incontrata molta difficoltà a reperire candidati non solo alla carica di sindaco ma anche a quella di consigliere comunale ad evidenziare un diffuso malessere nella popolazione verso la politica. La compagine di destra fa sapere di aver preparato 6 liste e quella di sinistra 4. Un totale di 10 per 160 candidati potendone contenere ognuna 16, quanti cioè se ne possono eleggere. Se i numeri dichiarati siano reali o meno lo si potrà sapere soltanto il 13 e 14 maggio quando le liste dovranno essere consegnate. A far disamorare i sangiorgese alla partecipazione probabilmente anche la campagna di delegittimazione portata avanti nei confronti delle forze politiche, corroborata dal fatto che le stesse abbiano dato l’impressione di assecondarla delegando le proprie prerogative politiche fino al punto di rinunciare all’emblema. L’unico partito che sarà presente con il proprio stemma è il Pd. Gli altri di destra visibilmente non compaiono ma sono comunque presenti con candidati di riferimento mescolati tra i civici. Tutte le liste di supporto al candidato sindaco nominalmente civiche e senza stemmi di partito è un modello di approccio alle comunali già sperimentato a Fermo con la conferma nell’incarico del primo cittadino uscente.

Silvio Sebastiani