Covid Fermo, il dramma di una famiglia. Tutti positivi

Il primo ad ammalarsi è stato un 82enne che poi è deceduto. L’appello: "Siate prudenti e fate sacrifici". Malattie infettive, 29 ricoverati

Covid, un'intera famiglia positiva a Fermo (foto Zeppilli)

Covid, un'intera famiglia positiva a Fermo (foto Zeppilli)

Fermo, 27 ottobre 2020 - Le storie di Covid si somigliano tutte eppure sono tutte profondamente diverse, importanti, emblematiche. La storia di Sandra e della sua famiglia è così, arriva al cuore e ti parla di dolore e di speranza ma anche di impegno e di responsabilità. Tutto è cominciato a marzo: "Mio padre aveva 82 anni, ha preso il Covid in reparto mentre era ricoverato in ospedale a Fermo e dopo una decina di giorni di agonia se n’è andato da solo abbandonato a se stesso senza che nessuno di noi familiari potesse stargli vicino. Durante quel tempo ci siamo ammalati tutti noi che lo avevamo assistito, tre figli, genero e moglie anziana. Dopo due giorni dalla sua morte sia io che mia madre, che ha 75 anni, siamo finite al Pronto soccorso con la polmonite e febbre altissima, dolori atroci al petto e alle spalle, problemi intestinali, perdita del gusto e dell’olfatto".

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La signora Maria è stata intubata quella sera stessa e ed è rimasta in Terapia intensiva per due mesi, ha avuto due crisi cardiache ed è rimasta ricoverata per quattro mesi, tutt’ora a distanza di tanto tempo ancora combatte per curare vari problemi di salute che il virus le ha lasciato e che prima non aveva: "Mamma ringrazia tutti giorni il reparto di rianimazione di Fermo che l’ha strappata alla morte, con umanità e competenza. Io sono stata curata a domicilio dalle mie figlie e da mio marito che non si sono tirati indietro, col rischio di infettarsi e con tutte le precauzioni del caso. Hanno imparato a farmi iniezioni, a prendere la saturazione, ad alimentarmi a modo per farmi riprendere dalla debolezza e dal delirio della febbre durato una eternità. In tutto questo nessuno ci poteva aiutare, l’altra parte di famiglia positiva con sintomi più leggeri ma in quarantena, solo contatti telefonici, quando si riusciva, col dipartimento e il medico di base, le giornate scandite dal terrore che anche mia madre potesse avere la peggio e dall’angoscia per qualsiasi notizia potesse arrivare in merito a questo virus sconosciuto che nessuno sapeva con certezza come curare. A distanza di mesi ancora ci dobbiamo riprendere del tutto nonostante l’abbiamo scampata, c’è ancora il dolore di avere perso mio padre in modo così tragico e tutti i postumi della malattia. Volevamo raccontare tutto questo per dire che questa è la verità, così va, bisogna stare attenti ed essere prudenti, sempre".

Intanto sul fronte sanitario i ricoveri per Covid a Malattie Infettive ieri erano 29. Tra sabato e ieri appunto otto persone sono state ri coverate e due dimesse. A Porto San Giorgio il sindaco Loira ha spiegato che "la dirigente dell’Isc Nardi ha dovuto sospendere l’attività didattica in cinque classi, tra primaria e medie, per altrettanti casi di positività al Coronavirus. Alcuni sangiorgesi si trovano ricoverati in ospedale avendo manifestato serie difficoltà respiratorie". Loira, come tutti gli altri amministartori, invita i sui cittadini al rispetto delle regole: "L’assessorato ai servizi sociali con il gruppo volontari di Protezione Civile e la Croce Azzurra ha ricostituito la rete di assistenza alle persone bisognose di aiuto: malati, famiglie in quarantena. Per richieste contattare il numero 687015. Nelle prossime ore seguiranno informazioni più dettagliate. Sarà indubbiamente un mese difficilissimo, ognuno di noi è chiamato ad assumersi la propria parte di responsabilità"