Fermo, altre 13 aziende in bilico. Caso Formentini in Regione

Emergenza occupazione, incontro per evitare i 110 licenziamenti

Molti sono stati colti di sorpresa dalla notizia che il gruppo Formentini sta per licenziare oltre cento dipendenti

Molti sono stati colti di sorpresa dalla notizia che il gruppo Formentini sta per licenziare oltre cento dipendenti

Fermo, 30 settembre 2017 - Ha destato clamore la notizia di un’altra grande e storica azienda, come è quella del Gruppo Formentini di Sant’Elpidio a Mare, in forte crisi con il conseguente timore di vedere oltre 100 lavoratori (che diventano quasi 250 considerato l’indotto e i terzisti) restare senza occupazione.

Ma fa ancora più paura lo scenario che prefigurano i sindacati, con almeno altre 13 aziende, nella maggior parte dei casi di medie e grandi dimensioni, che sono in bilico e che sempre più a stento riescono a tenere botta.

Intanto, per quanto riguarda il caso ‘Formentini’, è stato fissato per il 5 ottobre un incontro in Regione per aprire la contrattazione tra sindacati, Confindustria e proprietà: «Speriamo che ci siano anche rappresentanti istituzionali» afferma Cristiano Fiori (segretario provinciale Femca Cisl), che sta seguendo la delicata vicenda, insieme ai colleghi della Filctem Cgil. Un incontro, quello in Regione, che sarà seguito con particolare attenzione dai lavoratori che stanno vivendo momenti di forte apprensione. Confronti con azienda e dipendenti ci sono già stati e altri ce ne saranno per cercare di salvare il salvabile. «Soprattutto - prosegue Fiori - vorrei che passasse un messaggio: che le organizzazioni sindacali faranno del tutto affinché queste persone abbiano un sostegno al reddito e possano affrontare con un qualche tipo di sostentamento questo periodo particolarmente difficile». «La questione Formentini è di una tale delicatezza e con numeri talmente preoccupanti – prosegue - che ci spinge a non lasciare nulla di intentato. La discussione deve ancora entrare nel vivo e non parliamo di licenziamenti».

La Femca Cisl lancia l’ennesimo appello, forte, alla politica «che deve dare delle risposte a questo distretto e deve fare in fretta. Chiediamo a loro di farci da sponda per avere strumenti di sostegno al reddito e tali da consentire all’azienda di tentare un’azione di rilancio. Altrimenti, l’impatto sociale sarebbe devastante».

Praticamente identica la richiesta della Filctem Cgil: «Si faccia qualcosa per mantenere i posti di lavoro che oggi ci sono, magari con un intervento sugli ammortizzatori sociali per le Pmi (che rischiano di restare del tutto senza, ndr) e con qualche misura, come l’estensione dei contratti di solidarietà, che eviti i licenziamenti che altrimenti si annunciano numerosi».

Cosa chiedono, in definitiva i sindacati? «Che ciascuno si assuma le proprie responsabilità – afferma la Filctem Cgil - e avvisiamo Regione e Governo di evitare di insistere su una elencazione di risorse ricadenti sul territorio ma non ricomprese dentro concreti obiettivi condivisi».