Crisi Ucraina, Olga racconta: "C’è tanta preoccupazione tra la gente"

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"In Ucraina si avvertono molto gli effetti della crisi politica mondiale, speriamo che finisca prima possibile". Un pensiero che raccoglie emozioni e speranza quello di Olha Hapchenko, originaria di Leopoli cittadina a circa 540 chilometri ad ovest di Kiev, che vive e lavora da molti anni nel Fermano dove si è sposta nel 2013. Nonostante gli anni, Olha ha sempre mantenuto i contatti con la sua terra natia e segue ancora oggi le vicende che riecheggiano dall’est Europa. Quando ha visitato l’ultima volta Leopoli? "L’ultima volta che sono tornata in Ucraina è stato 3 anni fa – racconta Olha – quando sono andata a trovare la mia nipotina, avrei voluto tornarci, ma l’emergenza sanitaria e le complesse normative mi hanno scoraggiata a provare. Sono comunque in contatto molto frequente tramite social con i miei amici e parenti". Che sensazioni ha avvertito della crisi che si sta sviluppando in questi giorni? "Mio nonno è preoccupatissimo, segue costantemente i telegiornali e questo non fa altro che aumentare la sua ansia. In linea generale c’è coscienza della situazione che si sta sviluppando, ma la popolazione vive regolarmente anche se con un po’ di naturale preoccupazione. Faccio qualche esempio, non c’è il coprifuoco, ma la sera la gente preferisce restare in casa. Da quando la crisi ha iniziato a farsi sentire una conoscente che vive a pochi chilometri dal confine russo sentendo di notte dei colpi di artiglieria, ha iniziato a dormire nello scantinato. Una coppia di conoscenti che abita a nord quasi a confine con la Polonia, mi ha raccontato che la popolazione in via cautelativa ha fatto approvvigionamenti di beni alimentari tanto che i supermercati sono vuoti". Cosa pensa di quello che sta accedendo oggi in Ucraina? "Negli ultimi giorni sembrava che si fosse creata una maggiore distensione, ma in poche ora tutto è tornato come prima. Ad essere sinceri questa è solo l’ultimo episodio di una crisi iniziata nel 2014 che periodicamente si riaccende. Speriamo solo che la questione si risolva al più presto senza gravi conseguenze".

Alessio Carassai