Fermo, tetto crollato a scuola. "Noi, fortunati a essere vivi"

Lo striscione di protesta degli studenti dell'Iti Montani. "Vogliamo sicurezza altrimenti cambiamo struttura"

La protesta degli studenti del Montani (foto Zeppilli)

La protesta degli studenti del Montani (foto Zeppilli)

Fermo, 15 maggio 2018 - Chiedono sicurezza gli studenti dell’Iti Montani che sono entrati in classe con uno striscione che recita: "Questa struttura non è sicura". Lo striscione è stato appeso davanti al struttura che ospita il biennio per far capire della preoccupazione che c’è dopo il crollo improvviso del tetto dell'altro giorno. Nella giornata in cui in città arrivano anche le telecamere delle Iene, la preside Margherita Bonanni torna a ribadire la compostezza e la serietà dei ragazzi che hanno capito la difficoltà del momento (VIDEO)..

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E’ toccato poi ai vertici della Provincia di Fermo parlare con gli studenti, nella sala convegni del Miti, la stessa preside ha sottolineato come il soffitto crollato non aveva dato alcun segno di cedimento e nessuno avrebbe rischiato a riaprire quella struttura: "Oggi le lezioni non sono un problema, abbiamo spazi a sufficienza, difficile semmai sarà tornare alla normalità" (FOTO). I ragazzi hanno chiesto se sono già cominciati i controlli sull’ala vecchia, hanno chiesto la possibilità di ragionare su un edificio del tutto nuovo, a sostituire quello attuale che risale al 1500 e che resta comunque e sempre a rischio.

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Il vice presidente della Provincia, Stefano Pompozzi ha ricordato gli attenti controlli portati avanti soprattutto negli ultimi mesi, dopo il terremoto, gli interventi che sono costati 210mila euro e il prossimo progetto di 4 milioni di euro che però non partirà prima di un anno, con tutte le prescrizioni che ci sono quando arrivano finanziamenti tanto importanti. L’applauso lo strappa l’insegnante Diletta Parrino che chiede investimenti, a tutti i livelli, per l’edilizia scolastica.

La presidente Moira Caignola sottolinea che l’impegno c’è e non viene meno: "Metteremo in atto tutte le strategie possibili perché si possa stare a scuola con tranquillità, senza aver timore né preoccupazione. Sarà un processo lungo e bisogna avere pazienza, questo comporterà anche una assunzione di responsabilità da parte  di tutti". Gli studenti hanno concluso: "Oggi ci sentiamo fortunati ad essere qui a parlarne, se quel crollo fosse avvenuto venti minuti dopo ci sarebbero stati i morti. Vogliamo sicurezza altrimenti cambiamo struttura".