Fermo, crolla il tetto dell'Iti Montani e vengono spostate le aule del classico. Polemica

Inferociti i cittadini, i genitori e gli insegnanti contrari alla delocalizzazione che attaccano Provincia e Comune : "Non hanno neanche interpellato il preside"

Vigili al lavoro dopo il crollo del tetto

Vigili al lavoro dopo il crollo del tetto

Fermo, 6 luglio 2018 - Crolla il tetto del Iti “Montani” e vengono spostate alcune classi del liceo classico “Annibal Caro”. Tutto questo senza che il dirigente dell’istituto venga mai interpellato. E’ ancora bagarre sulla questione scuole e questa volta, sollevare l’argomento sono i cittadini, i genitori ed i docenti contrari alla delocalizzazione del “Annibal Caro”

CORTEO_31173053_113046 “Nella lettera del 18 giugno – spiegano - con cui la Provincia di Fermo ha sfrattato letteralmente l’Isc “Betti” dai locali del Polo scolastico, si legge che le analisi diagnostiche effettuate su tutti gli edifici con copertura lignea, simile a quella in cui è avvenuto il cedimento della capriata dell'aula dell'Iti “ Montani”, hanno portato a definire un quadro conoscitivo puntuale del degrado di tali strutture e che in ragione di ciò la Provincia sarà obbligata a delocalizzare presso altre sedi alcune delle classi del Liceo Classico  A. Caro. Ma del quadro puntuale di cui si parla il dirigente del liceo classico è completamente all’oscuro e non si sa neanche quali siano le ragioni per cui il sindaco, Paolo Calcinaro, si sia posto nelle condizioni di non obiettare. Infatti anche al cosiddetto “comitato sicurezza A. Caro” è stato riferito dalla presidente della Provincia, Moira Canigola, che non è ancora stata depositata la perizia della ditta incaricata dai sopralluoghi”.

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E allora qualcosa non torna: “E non torna soprattutto – continuano - il fatto che quello che dovrebbe essere l’interlocutore principale della questione, il dirigente del liceo classico, sia tagliato fuori dalla vicenda, a tal punto da non essere mai stato interpellato dalla presidente della Provincia, mentre il comitato sicurezza, che spinge, guarda caso, per la delocalizzazione, è stato ricevuto ben due volte. Non torna nemmeno che non ci sia stata, da parte di Calcinaro, un’obiezione ai motivi dello sfratto, fondata sull’inesistenza formale di questa famosa perizia. Non torna infine che non si parli del destino delle classi da delocalizzare del Montani: la bagarre del fantomatico comitato è riuscita a far dimenticare che al Montani un tetto è crollato? Strana proprietà transitiva: crolla un tetto all’Iti e quindi bisogna delocalizzare il liceo classico. Strano anche il silenzio dell’Isc “Betti”, rassegnato al destino dell’ebreo errante. Ma come spesso accade, i destini dei più dipendono da chi frequenta i salotti giusti, magari quelli della presidenza della Provincia, alla quale raccomandiamo, se non altro, la varietà dei suoi ospiti”.