Da Armani alla Campbell, tutti gli scatti di Alex

Fermano classe 1995, Marè è già un volto noto nel mondo della fotografia: ai miei coetanei dico mai fermarsi

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Quando sei un giovanissimo ma già affermato fotografo di moda e, come base operativa scegli Fermo, la tua città natale, un grande amore deve legarti alla tua terra. Alex Marè, classe ’95, grazie agli studi e a una passione per la fotografia di moda nata quasi per gioco, ha immortalato top model e attrici come Cindy Crawford, Naomi CampBell, Cate Blanchett, e top stylist del calibro di Giorgio Armani e Karl Lagerfeld collaborando con numerose testate giornalistiche italiane e internazionali: Corriere della Sera, Stadio, Donna Moderna, La Presse.

Cos’è la fotografia per Alex Marè?

"E’ una forma d’arte e dunque un modo per comunicare il proprio sentire. La parola, che deriva dal greco phos e graphè (scrittura di luce ), è per me una metafora dell’esistenza: la luce,che in una foto esalta i colori e le ombre, è il sorriso della vita. Trovo sia bello poter rallegrare le persone che mi sono accanto".

Foto in bianco e nero o foto a colori?

"Il bianco e nero tutta la vita: immortala momenti che non torneranno mai più con un pizzico di nostalgia. Inoltre rappresenta il mio modo di essere: sono molto determinato, non esiste il grigio dell’indecisione. Il colore è necessario quando si vuole esaltare un’emozione forte".

Il quid che rende un soggetto interessante da fotografare?

"L’originalità, un particolare che non coincide con la perfezione estetica ma con l’eccezionalità. Per esempio, essere se stessi in un mondo che tende all’appiattimento, all’uniformità di costumi è già eccezionale". La creatività, fondamento della mission di un fotografo, è una dote naturale o si può acquisire? Il fotografo è un creativo per antonomasia ma il talento deve convivere con l’esercizio: pensare e guardare con ‘occhio fotografico’ ovvero avere quella curiosità da ‘non dormirci la notte’ per capire certe dinamiche". Qual è la ‘comfort zone’ per Alex Marè?

"Nel lavoro prediligo la ritrattistica in particolare alla cosiddetta ‘street photography’ e dunque riprendere soggetti, anche personaggi del jet set, in situazioni reali e spontanee. Nella vita privata,amo la tranquillità di una passeggiata con gli amici".

Se fosse stato Botticelli, quale tra le modelle conosciute,sarebbe stata la sua Venere?

"Zhenya Katava, fotografata nel 2016: sguardo magnetico ma al tempo stesso persona estremamente affabile e alla mano. Diversamente affascinante, Anna Wintour, direttrice di Vogue: una personalità tanto forte e glaciale da ispirare il film ’Il diavolo veste Prada’. Di Giorgio Armani, forse il mio scatto più popolare e apprezzato, non posso che sottolineare l’indiscutibile fascino senza tempo".

Nonostante la giovane età ma forte della grande esperienza, un consiglio per i suoi coetanei?

"Provare, provare e ancora provare senza mai fermarsi. In tre parole: si può fare".

Gaia Capponi