Dagli arresti domiciliari gestiva lo spaccio: condannato 50enne

Tre anni e due mesi di carcere per il pusher che occultava la droga nel suo garage

Nonostante fosse sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione nella caserma dei carabinieri più vicina, aveva organizzato una fitta rete di spaccio. Per questo motivo un pregiudicato marocchino, sulla carta nullafacente, di 50 anni, residente a Fermo e finito alla sbarra. L’uomo, al termine del processo, è stato condannato a tre anni e due mesi per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri, dopo diversi appostamenti, avevano fatto irruzione nella sua abitazione dove avevano rinvenuto, occultati all’interno del garage, 160 grammi di hashish, una pistola a salve priva di tappo rosso - fedele riproduzione di una Beretta 92, arma in dotazione alle forze dell’ordine -, otto cartucce a salve, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente. L’uomo, gravato della misura cautelare dell’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria dell’Arma, era già stato tratto in arresto dai militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Fermo il 29 gennaio scorso, poiché sorpreso nella flagranza di reato mentre cedeva una dose di cocaina. Dalla successiva perquisizione, in quella circostanza, i carabinieri avevano recuperarono 10 grammi di cocaina, 13 di hashish e 100 di marijuana. Il 30 aprile 2019, il 50enne marocchino, rimasto coinvolto in una più ampia attività di indagine, era stato nuovamente tratto in arresto dai carabinieri del Nucleo investigativo per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. In quella circostanza erano stati recuperati circa 200 grammi di hashish e 21 di cocaina.