Rapimento Macerata: dal bulletto all’insospettabile, chi sono gli arrestati

A capo del gruppo Dona Conte, 22 anni e una lunga carriera microcriminale alle spalle

Il ragazzo inglese è rimasto sequestrato per otto giorni

Il ragazzo inglese è rimasto sequestrato per otto giorni

Ma chi sono i componenti della banda di giovanissimi che ha messo a segno il sequestro del giovane inglese con una spietatezza degna delle peggiori gang metropolitane? Dona Conte, veregrense di adozione e di origini marocchine, è considerato il capo del gruppo. Ha appena 22 anni, ma ha già una lunga carriera microcriminale alle spalle. Il ragazzo è stato più volte denunciato nel corso degli anni al tribunale dei minori, prima, e a quello ordinario poi, per spaccio, furto in appartamento, furto di motorini e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. E’ un giovane che gira spesso armato di coltello e senza scrupoli. Ma dietro alla sua storia, fatta di continui piccoli reati, ci sono una situazione familiare molto difficile e un’infanzia terribile. C’è un padre violento che spesso lo picchia, tanto che lui a volte è costretto a scappare di casa per trovare rifugio da amici e conoscenti.

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Tra questi c’è la 20enne Aurora Carpani, la ragazza della porta accanto, nata e cresciuta a Montegranaro. Incensurata e insospettabile, Aurora aveva allacciato una tenera amicizia con Dona e spesso qualche volta lo ospitava a dormire a casa sua. La ragazza è conosciuta in paese e nessuno poteva immaginare qualcosa del genere.

Ahamed Raji, anche lui di Montegranaro, ma di origini marocchine, ha 21 anni ed è considerato un bulletto di quartiere che spadroneggiava nella zona del Campo dei Tigli insieme ad un gruppetto di amici. Anche lui non ha la pedina penale immacolata, visto che al suo attivo ha diverse denunce per scippo. Rubens Gnaga invece è il più piccolo della banda ed ha solo 18 anni. E’ di Monte San Giusto, nato a Macerata, quindi italiano, ma di origini africane. Frequenta, spesso e da tempo, Montegranaro ed è inseparabile da Conte. E’ stato lui, su richiesta della banda, a individuare il posto dove nascondere il giovane inglese sequestrato.

Quattro giovanissimi accomunati dall’età e dalle frequentazioni che ora dovranno fare i conti con la legge e con la comunità che li ha accolti e cresciuti. Letteralmente sconvolto la nuova guida di questa comunità, il neo sindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi: "Ho appreso la notizia come un fulmine a ciel sereno, non immaginavo lontanamente che una cosa simile potesse accadere da noi. Si tratta di un atto gravissimo che va fermamente condannato. Questo episodio indica un disagio del mondo giovanile di provincia che non possiamo sottovalutare". Ubaldi parla di fenomeno diffuso e allarmante: "La cosa preoccupante è che si tratta di un fenomeno più diffuso di quanto possa sembrare. Oggi è toccato a Montegranaro, ma non dimentichiamo gli episodi di violenza giovanile che si sono ripetuti lungo la costa durante l’estate appena trascorsa. Certi episodi non vanno sottovalutati, ma confido nell’ottimo lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine".