Dalla Casina delle rose a Marina Palmense "Nessun dialogo sulle scelte importanti"

Articolo 1, tramite Dal Monte, contesta "la visione ’sindacocentrica’ con cui viene gestita la città"

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"A Fermo non c’è dialogo, condivisione, discussione sulle scelte importanti". Lo sostiene Alessandro Dal Monte, segretario di Articolo 1, nella coalizione che sosteneva alle elezioni comunali Renzo Interlenghi, oggi all’opposizione. Dal Monte sottolinea che l’amministrazione comunale segue una visione ‘sindacocentrica’. "Penso alla vicenda dell’area Santa Lucia – spiega – con la società di trasporto pubblico locale costretta all’acquisto per 1,5 milioni di euro. Quali conclusioni trarne? Il manufatto Coop in viale Trento è ancora lì, in decadenza e senza alcuna apparente soluzione. Quale futuro? A Marina Palmense, anche qui per un’area protetta, si opera senza alcun confronto, o non corrispondente alla sintesi individuata, con rappresentanze territoriali. Anche qui, quale futuro? Sui cosiddetti costi di telecamere e presidi anti transito a Lido Tre Archi, fatto a nostro avviso quanto meno increscioso, vogliamo stendere un velo pietoso. E sul punto medico in tale quartiere di cui si discusse? La Solgas, azienda di attività e servizi di fornitura gas e luce, viene indebolita della sua protezione pubblica e potrebbe già essere acquisita da un privato tra pochi anni, quattro o cinque. Un tesoretto, come lo sono tutte le partecipate a carattere pubblico se funzionano, che in una tantum sarebbe quindi svenduta. Ci ’fumiamo’ una azienda a capitale pubblico per fare cassa?". Per Articolo 1 tanti sono i nodi da sciogliere, a partire dalla viabilità di Capodarco, sempre senza organizzazione, e a una variante di Campiglione che secondo Dal Monte non presenta elementi di rilancio e di crescita reali.

L’ultima vicenda per Articolo 1 è quella legata alla Casina delle rose, che andrà tra una settimana all’asta e di cui non si parla più: "Apprendiamo per caso che vi sarebbe un’offerta da parte di una Fondazione per la ristrutturazione della Casina delle Rose salvaguardandone la proprietà pubblica; non vogliamo sostenere che sia stata volutamente sottaciuta ai consiglieri comunali e ai cittadini, ma essa sarebbe la prova di come non sia stato fatto alcuno sforzo per vagliare ogni ipotesi percorribile per salvaguardare il bene pubblico, prima di svendere il patrimonio della collettività".