Un cuore di formaggio che batte per l’Ucraina. È questa l’idea di Eros Scarafoni, titolare dell’azienda agricola Fontegranne (di Belmonte Piceno) e dell’ucraina Kateryna Prikhodko, in fuga dalle atrocità della guerra e arrivata in Italia lo scorso anno, nel 2022. La storia della 45enne, allevatrice e produttrice di formaggi, subisce (purtroppo) una svolta quando iniziano atroci bombardamenti nella sua città. I russi sono spietati e lei e il marito pensano ai loro tre figli e all’anziana nonna: devono trovare un modo per metterli al sicuro. Così, Kateryna, tramite Slow food, lancia un appello: "Chiedo asilo in cambio di lavoro come casara". Nessuna nazione risponde, tranne la Germania e l’Italia. Dal Bel Paese, è Eros a dare disponibilità per aiutare la donna con una nuova vita. Una vita lontana dal compagno, che si trova ancora sotto i bombardamenti, impiegato com’è nella polizia ucraina: "Non avevo a disposizione una casa, ma per quella ci ha pensato il Comune. Io – spiega Eros – mi sono limitato a dare la mia disponibilità per far lavorare Kateryna. Sa, senza lavoro si diventa matti e bisognava quindi trovare un rimedio che andasse oltre la soluzione abitativa". Una volta arrivata in Italia coi tre figli e l’anziana madre al seguito, nel 2022, Kateryna va a conoscere Eros, che fa l’agricoltore da una vita e vanta oltre 20 anni di esperienza nel settore caseario.
"Lei aveva gli animali in Ucraina, faceva formaggi. Insomma – riflette lui – se ne intendeva, ci sapeva fare e poteva tranquillamente aiutare nella mia attività. Così – prosegue Scarafoni – è nata l’idea di un formaggio dedicato alla guerra. Un formaggio a forma di cuore, un caprino a coagulazione lattica con delle spezie come decorazione". Nel formaggino, "c’è infatti il giallo della curcuma che simboleggia una parte della bandiera ucraina e il blu che la completa. Un blu ottenuto in modo naturale dal fiore di pisello giapponese". Anche tutta la parte esterna ha un senso: "La paprika rossa che è il sangue della guerra e il pepe nero che rappresenta le macerie". Ma non è finita qui: quando il formaggio si taglia e si apre, ecco che dentro spunta una cremosa sfera rossa, ottenuta mischiando pasta di capra e paprika. Cosa significa? Beh, è il cuore della speranza per gli ucraini".
Al momento, i formaggi prodotti sono stati realizzati per l’evento Cheese, iniziativa di Slow food che si terrà a Bra, in Piemonte, e dove verranno premiate cinque aziende, tra cui Fontegranne: "Io e Kate, insieme, abbiamo fatto altri cinque formaggi. Lei è ormai l’affinatrice di Fontegranne, che – appunto – affina le forme e se ne prende cura. È bravissima". Il cuore di latte è stato presentato nei giorni scorsi anche a Milo, in Catania, in occasione della rassegna ViniMilo.
Nicolò Moricci