Le imprese artigiane italiane mostrano il primo consistente saldo attivo dal 2008, un dato significativo in un anno difficile, contrassegnato da un peggioramento dello scenario geopolitico internazionale e dal permanere di una forte incertezza dell’economia. A dirlo è il direttore generale Cna Andrea Caranfa che precisa: "Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio delle Marche, la demografia d’impresa della nostra regione migliora in linea con lo scenario nazionale, anche se di poco, vedendo attenuato il numero delle cancellazioni, a fronte di una timida risalita delle iscrizioni". Nel 2023 il tasso di crescita regionale si è attestato sul meno 0,07 per cento, contro il meno 0,56 per cento dell’anno precedente: "A livello provinciale è diffuso il segno negativo, anche se per il fermano il 2023 le cessazioni nette hanno superato le iscrizioni di appena 9 unità, definendo le imprese registrate a quota 19.160, per un tasso di crescita annuale pari a meno 0,05 per cento".
Saldi iscrizioni-cessazioni più consistenti negli altri territori (meno 88 Ancona, meno 64 Ascoli Piceno, meno 61 Pesaro e Urbino), con Macerata in controtendenza che segna più119 imprese. Nella provincia di Fermo le società di capitale nel 2023 sono cresciute del 2,88 per cento, mentre mostrano il segno meno le società di persone (meno 1,44 per cento) e le imprese individuali (meno 0,91 per cento). Caranfa rileva un trend positivo per il settore delle costruzioni, che hanno potuto godere ancora della spinta della domanda alimentata dai bonus per l’edilizia, i servizi per la persona, il turismo. I settori che continuano ad accusare una diminuzione del numero delle imprese artigiane sono invece la manifattura, il commercio e il trasporto/magazzinaggio". Per quanto riguarda la manifattura, il dato riguardante l’artigianato desta più di una preoccupazione: se da un lato infatti la diminuzione ha riguardato tutti gli ambiti settoriali, dall’altro va in controtendenza rispetto alla dinamica delle imprese non artigiane il cui numero sta lievemente aumentando: "Questo evidenzia l’esigenza di aggiornare la legge quadro sull’artigianato, per favorire la crescita di un settore fondamentale del Made in Italy e dell’economia nel complesso", conclude il direttore Cna.