"Direttore medico, serve chiarezza"

Santarelli, del Comitato diritto e salute, critica la nomina e annuncia un esposto in procura sul concorso

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"Perché perdere tempo a fare concorsi pubblici e spendere il denaro dei cittadini se poi si conosce già prima il vincitore?". È la domanda provocatoria che Giovanni Santarelli, coordinatore del Comitato diritto e salute del cittadino del Fermano, pone ai dirigenti dell’Asur locale e regionale, nonché ai politici. Santarelli punta il dito contro il concorso per il conferimento dell’incarico quinquennale del direttore medico del presidio ospedaliero di Fermo: "Questo concorso non mi convince, visto che per il primo bando la vincitrice non ha potuto fare domanda di partecipazione in quanto non aveva ancora maturato i titoli di carriera, cosa che invece si è verificata a partire dall’agosto 2021. E il secondo bando è stato effettuato a novembre 2021, appena tre mesi dopo. Una casualità? Anche qui sarebbe auspicabile una risposta chiarificatrice, così come sarebbe auspicabile che ci spiegassero i criteri di valutazione".

Secondo Santarelli, con documenti alla mano, la nuova direttrice "non avrebbe mai lavorato all’interno di una direzione medica ospedaliera, in quanto la sua esperienza è stata acquisita inizialmente presso il settore servizi di base e prevenzione. Poi, con termine altisonante è stata affidata di supporto alla direzione sanitaria aziendale Asur con l’incarico di comando. Però, leggendo il curriculum della nuova direttrice, risulta, nella maggior parte dei casi, semplice componente di gruppi di lavoro all’interno dei quali erano presenti professionisti e il suo compito era solo quello di recepire ed assemblare le decisioni organizzative prese all’interno del tavolo tecnico". Santarelli agiunge che "la gestione di un ospedale e molto diversa dalla partecipazione a tavoli tecnici regionali. La direzione medica dell’ospedale ha nella quotidianità la presenza di tavoli tecnici che esplicitano procedure e protocolli, con la differenza che poi tali procedure vanno applicate e contestualizzate nella realtà ospedaliera. Cosa piuttosto difficile per chi non lo ha mai fatto, figuriamoci in una realtà così complessa, in quanto estremamente povera di risorse, come quella di Fermo". Secondo Santarelli sarebbe auspicabile che i politici suggeriscano al direttore dell’Area Vasta, Roberto Grinta, di riflettere lungamente prima di redigere la determina di nomina: "Sulla questione stiamo valutando insieme ai nostri legali di presentare un esposto alla Procura della Repubblica e agli altri organi competenti, affinché si faccia chiarezza".