Disturbi dell’apprendimento Prof e dirigenti a lezione

Un impegno a sostegno degli studenti, a supporto di chi ha diverse modalità di apprendimento. Da tempo impegnata su questo fronte, la Provincia di Fermo ha messo in piedi un osservatorio permanente che coinvolge realtà scolastiche e istituzioni. Nei giorni scorsi è stato organizzato un nuovo incontro sul tema ‘Come può essere così difficile? Le difficoltà scolastiche viste dagli studenti con Bes e Dsa’, per sensibilizzare gli studenti degli istituti secondari di secondo grado della Provincia ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dsa). Una problematica che riguarda il 7 per cento della popolazione scolastica, possibile da individuare nei ragazzi in età scolare, già a partire dalla terza elementare. I ragazzi delle classi prime del liceo artistico Preziotti Licini, dell’Ipsia Ricci e dell’Iss Carlo Urbani hanno potuto partecipare, a distanza, ad una lezione particolare dove ad essere interrogati erano amministratori, dirigenti scolastici e professori.

La consigliera della Provincia delegata all’istruzione, Pisana Liberati, le dirigenti degli istituti scolastici coinvolti, Annamaria Bernardini e Laura D’Ignazi, e i professori Sergio Bugiardini e Marino Capretti sono stati sottoposti dalla formatrice Aid, Katia Pasquali, a prove, predisposte ad hoc, sulla percezione, sulla decodifica e sulla comprensione di un testo e sulla riproduzione grafica del gesto che hanno permesso loro di sperimentare in prima persona cosa significhi avere difficoltà di apprendimento. Per il presidente della Provincia Michele Ortenzi si tratta di un impegno fondamentale, per sostenere una comunità scolastica ispirata ai principi dell’inclusione e della partecipazione attiva in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli studenti, delle loro famiglie e del personale docente. "Si è trattata – racconta la consigliera Liberati – di un’esperienza toccante e altamente formativa. Ho potuto comprendere di persona le emozioni frustranti che si generano negli alunni con Dsa". In particolare si è parlato degli strumenti compensativi che sono un diritto per i ragazzi con Dsa, per consentire loro di partire dallo stesso livello di tutti gli altri, e non una ingiusta facilitazione. "L’esperienza – conclude la dirigente scolastica Annamaria Bernardini – mi ha permesso di constatare di persona i bisogni degli studenti con Dsa a cui tutti noi dobbiamo dare la massima priorità".