Fermo, Marco e il sogno di servire al ristorante della fattoria Montepacini

La mamma: il suo primo pensiero è la famiglia

Fermo, Marco Giacobbi con la mamma Rosanna Minnucci

Fermo, Marco Giacobbi con la mamma Rosanna Minnucci

Fermo, 20 gennaio 2019 - Tutto è cominciato con due occhi a mandorla carichi d’amore. Per Delio Giacobbi e Rosanna Minnucci la notizia che Marco, il loro unico figlio, avesse la sindrome di Down non ha cambiato molto: erano pronti ad accoglierlo, a capire con lui come affrontare la vita. Ci sono state gioie e dolori, c’è stata la conquista di una normalità speciale, fatta di tanti sorrisi, del conforto di una grande famiglia, della quiete di una casa in campagna. Prosegue così il nostro viaggio nel mondo della disabilità, non sono favole, sono vite spesso difficili, ma sempre cariche d’amore, ricche di incontri, di esperienza, della voglia di costruire, partendo da quegli occhi a mandorla che parlavano e chiedevano attenzione, vicinanza, felicità. Oggi Marco, lo dice sempre, è contento della sua vita, va tenuta in ordine e vissuta sempre. Un giorno dopo l’altro. 

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Ogni mattina, appena apre gli occhi, Marco Giacobbi chiede a sua madre come sta. È il primo pensiero, quello di prendersi cura della sua famiglia. Marco ha 35 anni, ma il cuore puro di un bimbo. Non sa dire bugie, il suo cuore è una casa trasparente e il suo sorriso è di quelli dolci e pieni. Sorrisi che partono dalla bocca, ma illuminano tutto. Mamma Rosanna all’anagrafe si chiama Assunta, ha lavorato per tanti anni dietro al bancone della ‘Gastronomica’, il negozio di alimentari in corso Cefalonia, insieme con il marito Delio.

«Quando è arrivato Marco – racconta mamma Rosanna – non abbiamo avuto un trauma troppo forte, era un bimbo così bello e dolce. E poi avevamo intorno una grande famiglia, i genitori di Delio, tutti i suoi fratelli, tante persone che non ci hanno lasciati soli». Marco ha riempito subito tutto lo spazio che c’era dentro al grande amore di Delio e Rosanna, ha fatto il suo lungo percorso scolastico, mai un problema, mai un cedimento. 

«E’ andato alla materna e alla primaria, alla Sapienza, poi alla Betti e infine all’Ipsia – prosegue –, è stato sempre ben accolto, ha portato la sua allegria e la sua quiete. Aveva l’insegnante di sostegno e anche un educatore che per tanti anni è stato Piermassimo Macchini, ancora oggi un amico del cuore per noi. Quando è finita l’esperienza scolastica, siamo stati accolti alla ‘Bottega delle idee’ e anche qui abbiamo trovato umanità, preparazione, attenzione». 

Nel 2011 arriva il dolore più grande: papà Delio se n’è andato all’improvviso, proprio il giorno in cui Marco era a Montecatini, per disputare una gara con la squadra di nuoto, la Virtus Fermo e l’allenatore Cosimo Crucinio. C’era la mamma con lui come succede sempre. 

«Per Marco lo sport è molto importante – racconta –, lo dice sempre anche lui. Le esperienze fuori lo fanno sentire più forte e autonomo. Quella volta siamo partiti da soli, al telefono Delio non mi rispondeva, suo padre l’ha trovato che era morto nel sonno e siamo rimasti soli». Un momento difficile che ha segnato la vita di Marco e di sua mamma.

Marco ha perso un papà amorevole ma anche un compagno di giochi, un custode dell’anima, gli occhi di Rosanna si colmano di lacrime e lui allunga una mano per consolarla. «E’ stato un colpo tremendo – ricorda la donna – anche per me, ma siamo rimasti insieme, uniti, la famiglia è rimasta con noi, in qualche modo tutti i giorni andiamo avanti. Ogni mattina lui mi chiede come sto e io gli chiedo se è contento, lui risponde sempre di sì, è felice, ogni giorno, anche se la mancanza del papà lo ha fatto diventare grande e responsabile, tutto di un colpo». 

È un ragazzo, Marco, che ama l’ordine, l’armonia e la tranquillità delle cose conosciute. Non solo. Ama apparecchiare la tavola e aspetta con ansia che si realizzi il sogno di un ristorante, costruito alla fattoria sociale Montepacini, per proporsi subuito come cameriere.  «Certo – dice Marco– è già gennaio, speriamo che si faccia prima o poi...». Come calciatore, invece, è centrocampista, studia le mappe delle città su internet perché gli piacciono le vie, ama il Natale e aspetta con gioia il suo compleanno che quest’anno cade di sabato, il 14 settembre. Marco, con il suo sorriso e l’impegno che mette ogni giorno nelle cose che fa, come tutti i ragazzi del mondo, spera che il futuro non sia troppo duro con lui e gli riservi ancora tante cose belle.