Due anni per la violenza al Pronto soccorso

Condannato un 30enne tossicodipendente. Ha picchiato medici e infermieri del Murri in preda a un raptus. Bloccato dalla polizia

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Era stato trasportato in ospedale in crisi d’astinenza, aveva aggredito a calci e pugni medici e infermieri, quindi aveva danneggiato la struttura fino a quando non erano intervenuti la polizia e gli agenti della sicurezza privata del Murri, che lo avevano bloccato e immobilizzato. Quella che si era consumata nel settembre del 2019 al Pronto soccorso era stata una notte di terrore per il personale e gli utenti, che si erano trovati a dover fronteggiare Y.H., un tossicodipendente 30enne di Montegranaro. Il giovane è stato condannato a due anni di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamenti. La scorribanda era iniziata intorno all’una nella cittadina calzaturiera, dove stava vagando in piena crisi d’astinenza. Ad un certo punto, intorno alle tre, aveva accusato un malore e aveva allertato i sanitari del 118, che erano giunti sul posto, lo avevano caricato in ambulanza e lo avevano trasportato al pronto soccorso di Fermo. Qui, in evidente stato di alterazione, aveva dichiarato ai paramedici di essere in trattamento con il metadone al Servizio per le tossicodipendenze e di essere in crisi di astinenza. Quando, però, la triagista del Murri aveva chiesto le sue generalità, lui aveva fornito un nome non corretto che non era risultato nel terminale. La cosa aveva innervosito il giovane che, colto da un raptus, dalle parole era passato ai fatti e si era lanciato contro gli operatori del pronto soccorso per aggredirli a calci e pugni. Era subito intervenuto l’agente della sicurezza privata, che aveva cercato di immobilizzare il 30enne. Y.H., però era in piena crisi di astinenza e i medici avevano chiesto l’intervento anche dei poliziotti che alla fine avevano bloccato il giovane.

Fabio Castori