Due giugno, il monito del prefetto: "Democrazia e libertà, i veri valori"

Al Girfalco la cerimonia alla presenza di tante autorità. Premiati il generale Tartaglione e il colonnello Gismondi

Migration

di Angelica Malvatani

Non si discute la festa del 2 giugno, sono tutti d’accordo sul festeggiare il compleanno della Repubblica, scelta dagli italiani proprio il 2 giugno del 1946 e per la prima anche con il voto delle donne. Non si discute e si celebra come si deve, al Girfalco, sotto un sole estivo e azzurro. Il primo momento è solenne, all’interno della Cattedrale, ci sono i rappresentanti delle istituzioni, i sindaci, tantissimi, col tricolore e poi c’è il mondo del volontariato, quell’immenso esercito di pace che, ha sottolineato il prefetto Vincenza Filippi, è spina dorsale del Paese e del nostro territorio. Il vescovo Rocco Pennacchio ha scelto con cura le letture per una giornata speciale, così come con cura dice le parole su cui sarà necessario riflettere a lungo: "Una messa in un giorno così è un’occasione per ringraziare, per la nostra Repubblica, per chi la abita e per chi se ne prende cura. Il 2 giugno è un giorno che non celebra la guerra ma una scelta forte, consapevole e importante. È la responsabilità che ha chi governa oggi, quella di cercare un progetto che vada bene per tutti".

Richiama tutti ai propri doveri il vescovo, guai a lamentarsi e a seppellire il proprio talento senza contribuire al bene comune. È lo stesso concetto che ribadisce il prefetto Filippi nel ricordare gli uomini in divisa che si sono spenti in questi giorni, con commozione.

"Siamo qui per ricordare i valori di democrazia e di libertà – ha detto il prefetto Filippi ai presenti – che ci sono stati infusi dai nostri padri, nessuno di noi deve dimenticare il talento che gli è stato dato. La riconoscenza va al mondo del volontariato che in questa provincia è ricchissimo". Il 2 giugno, sottolinea il prefetto Filippi, va visto nell’ottica di una ripresa basata su valori condivisi e soprattutto sul lavoro. Grande la partecipazione, di autorità e volontari, di semplici cittadini, di gente innamorata della democrazia, il sindaco Paolo Calcinaro si è detto lieto di vedere di nuovo tante persone insieme, a celebrare come si deve i momenti importanti, per l’Italia e per tutti noi.

Dopo le parole i gesti, simbolici, la deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti, il prefetto insieme con il comandante regionale dell’esercito Claudio Brunetto, e poi in piazza, alla targa che ricorda proprio il 2 giugno. La chiusura nel palazzo del Governo, con due onorificenze per altrettante vite spese nell’interesse della collettività, a difendere le persone più fragili, le vittime, il tessuto sociale. Sono stati insigniti del titolo di commendatore il generale dell’arma dei carabinieri, Carlo Tartaglione, e il comandante della compagnia di Fermo, il tenente colonnello Nicola Gismondi, un abbraccio che vale la riconoscenza di una comunità che si sente sicura e protetta.

La cerimonia è stata aperta al teatro dell’Aquila, la sera del primo giugno, con un concerto. L’orchestra Sinfonica Amadeus, dell’omonima associazione presieduta da Arianna Isidori, diretta dal maestro Mirco Barani ha eseguito musiche di Mozart, Rossini, Verdi, Bizet e Orff. Sul palcoscenico anche la corale Santa Lucia di Fermo e il coro Crux Fidelis di Francavilla d’Ete, diretti da Annarosa Agostini, maestro preparatore Andrea Rocchetti.