Ecocentro, Loira fa marcia indietro

Il punto all’ordine del giorno del consiglio comunale viene ritirato per evitare gli attacchi della minoranza

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"Indirizzi in ordine alla delocalizzazione dell’ecocentro" era il punto di maggior rilievo all’ordine del giorno del Consiglio comunale. Su di esso si prevedeva una dura contrapposizione con i consiglieri di minoranza pronti a dare battaglia facendosi interpreti del malcontento di chi era contrario a che l’ecocentro fosse trasferito, come veniva indicato, sull’area verde sottostante via Medi, in contrada Santa Vittoria. Ma il primo cittadino, capita l’antifona, e consapevole che l’argomento veniva sfruttato in campagna elettorale contro la maggioranza a sorpresa ne ha proposto il ritiro, motivandolo con l’opportunità di affidare all’Amministrazione che verrà il compito di decidere il da farsi "trattandosi di una materia delicata e strategica per il futuro della città". La sua proposta è stata votata all’unanimità. La delocalizzazione del centro raccolta e riuso è una questione rognosa che si trascina da anni. Attualmente é ubicato in largo Carducci, che è un’area strategica in termini di riqualificazione della città, in quanto ne costituisce l’ingresso da sud. Nella zona insiste anche la ex lavanderia industriale Cossiri che versa in un vergognoso stato di degrado. Ma dove realizzare il nuovo ecocentro? Questo il problema! Data l’esiguità del territorio comunale di Porto San Giorgio non è facile individuare un sito che fosse di facile accessibilità e, al contempo, si trovasse a debita distanza dalle abitazioni. Dopo gli opportuni approfondimenti è emersa la possibilità di utilizzare una superficie, al momento in stato di abbandono, che è attigua alla lottizzazione artigianale “Santa Vittoria”, e che dovrà essere ceduta al Comune per convenzione urbanistica. E’ un’area destinata a parco di 20 mila mq di superficie, di cui 4-5 mila destinati all’ecocentro. Per favorire la delocalizzazione la Gabrielli si è dichiarata disposta ad assumere un impegno finanziario che si aggiunge al contributo di 290.000 euro assegnato dalla Regione. Sarà anche necessario predisporre un progetto ad hoc. Toccherà alla società partecipata Sgds elaborarlo tenendo conto degli indirizzi che le vengono dati dall’Amministrazione in particolare per ciò che riguarda la compatibilità dell’area con i servizi da realizzare nel rispetto dell’impatto ambientale.

Silvio Sebastiani