Elezioni, i civici di Felicioni ci sono E Marcotulli: "Solo inesperienza"

Botta e risposta tra le due fazioni. Il Laboratorio: "Sappiamo di poter essere un valore aggiunto. Siamo pronti a rimetterci in gioco". Il consigliere di FdI replica: "La politica non si studia sui libri"

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Il Laboratorio Civico c’è, ha intenzione di esserci anche nella prossima tornata elettorale e ritiene sia tempo di cominciare a dirlo, puntualizzando parecchie ‘cosette’ sul ruolo che vuole svolgere e sugli obiettivi che si prefigge, lanciando messaggi chiari a futuri, eventuali alleati. "Sappiamo di poter essere un valore aggiunto, che possiamo unirci per dare una svolta al disastro che ci circonda e farlo insieme con chi ha a cuore e vive Porto Sant’Elpidio. Siamo pronti a rimetterci in gioco, a offrire un approdo sicuro a tutti i cittadini e movimenti civici interessati a partecipare alla buona amministrazione della città" è il messaggio lanciato dal gruppo dell’ex candidato sindaco Alessandro Felicioni. Dal 2018, lo scopo è stato anche quello di "costruire e rendere visibile un polo civico in città che possa presentarsi agli elettori autonomamente, dialogare e contrapporsi, sulla base delle proposte, alle forze politiche. Ora esiste una forza civica vera, non di facciata come le ‘foglie di fico’ che puntuali, si stanno affacciando in vista delle elezioni". Il punto di forza di Felicioni & C sta nell’essere un movimento autonomo, riconoscibile "non fagocitato da coalizioni di destra o di sinistra spesso in cerca di ‘volti freschi e presentabili’ per attirare un consenso che, a livello locale non ha mai avuto un peso decisivo" e, come tale, si mette a disposizione "di tutte le iniziative civiche esistenti o in divenire, pronti ad accogliere qualunque istanza, discutendo apertamente su tutto: dal candidato sindaco (abbiamo figure all’altezza che ben potrebbero lasciare spazio a protagonisti più aggreganti e convincenti) al programma. Noi ci siamo, anche da soli, ma siamo sicuri che non siamo soli". E la politica? Nessuna porta chiusa, ma "non vogliamo sentir parlare a priori di poltrone, né della tiritera ‘volete vincere o volete partecipare e perdere?’. Noi non vogliamo vincere, vogliamo amministrare. Il Pd ha sempre vinto ma, soprattutto negli ultimi 510 anni, ha forse amministrato? O ha lasciato il paese in mano a pochi dirigenti, occupandosi di tutto fuorché del bene comune?". "La politica e le sue dinamiche, ahimé, non si studiano sui libri, - risponde Giorgio Marcotulli, (ex candidato sindaco, si apparentò con Felicioni al ballottaggio nel 2018) - si acquisiscono col tempo tra la gente, con costanza, disponibilità e a volte sembrano poco logiche, d’altronde se così non fosse non avremmo perso". "La vostra inesperienza – aggiunge - ci ha portati divisi alle elezioni. Ci siamo dovuti difendere anche dai vostri attacchi circa la nostra incapacità di fare opposizione quasi a ritenerci complici delle malefatte di chi amministrava. Quando il Laboratorio si è fatto sentire ho percepito il volersi distinguere e distanziare da tutti, anche dalla minoranza. Avete potuto comprendere quanto sia snervante essere capaci e potenzialmente produttivi se relegati all’opposizione, avete compreso la fatica della costanza in un impegno in cui in pochi pesano ciò che facciamo". Infine: "La città ha bisogno di una componente politica forte che sappia dare risposte e di una componente civica capace che oggi è un elemento aggiuntivo ma che non può imporsi dettando condizioni. Noi partecipiamo a una partita che non consideriamo chiusa, convinti che andare uniti sia la via migliore per vincere".

Marisa Colibazzi