Montefortino, l’eremo di Padre Pietro messo in sicurezza

Ok della Protezione civile. I materiali saranno trasportati con l’elicottero

L'eremo di Padre Pietro

L'eremo di Padre Pietro

Montefortino (Fermo), 23 giugno 2018 - Il sindaco Domenico Ciaffaroni, all’inizio di giugno, aveva annunciato di aver presentato una pratica agli uffici regionali della Protezione civile per la messa in sicurezza dell’eremo di Padre Pietro. Ora sembra che i tempi siano maturi. «I lavori per mettere in sicurezza l’eremo di San Leonardo al Volubrio partiranno entro pochi giorni» annuncia il consigliere regionale Francesco Giacinti». Ciò dopo il nulla osta della Protezione civile delle Marche al progetto presentato dal Comune di Montefortino.

L’antico monastero, incastonato nella gola dell’Infernaccio, a 1128 metri di altitudine, ha subito gravi danni dal sisma del 2016. Al recupero di questa pieve benedettina, tra le più belle dei Sibillini, ha dedicato la sua vita l’eremita padre Pietro Lavini, denominato «il muratore di Dio», scomparso nel 2015. «E’ stata riconosciuta l’importanza di salvare la chiesa costruita da padre Pietro – sostiene Giacinti -. Questo traguardo è il frutto di un lavoro di squadra con il sindaco, fin da subito in prima linea per il recupero dell’eremo, con l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e i tecnici che hanno studiato il progetto, David Piccinini e Massimo Conti».

Interessanti gli aspetti tecnici che riguardano il recupero della struttura. «I danneggiamenti più significativi dell’eremo – spiega l’ingegnere Massimo Conti - interessano le strutture portanti del loggiato e la parete dell’abside. L’opera di messa in sicurezza, per la quale è già stata espletata la gara, sarà tra le più complesse e interessanti del post-sisma. I materiali utilizzati saranno l’acciaio e il legno e il loro trasporto in quota, per il quale siamo in attesa della verifica di incidenza ambientale, avverrà con un elicottero da carico».

Al termine della messa in sicurezza necessaria per la tutela della pubblica incolumità, sarà garantita ai visitatori la fruizione dei sentieri limitrofi. «In una fase successiva, sempre in accordo con la Protezione civile – conclude Giacinti – potranno essere programmate delle riaperture controllate dell’Eremo. E’ un risultato importante perché consentirà a questo luogo di tornare a vivere, dando speranza alla comunità. La ricostruzione è questo: riportare la vita nei territori colpiti».