Eroina a una minore, tragedia sfiorata

Aveva marinato la scuola, la mattinata stava per finire male: la giovane salvata dal pronto intervento dei sanitari

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Aveva marinato la scuola, si era comprata una dose e poi si è recata nei bagni pubblici per spararsela in vena. Forse non immaginava che quel veleno avrebbe rischiato di ucciderla, forse lo sapeva, ma aveva voluto ugualmente provare quel brivido o addirittura era stato un modo per farsi del male. Lei era stata salvata e chi le aveva venduto la droga era stato identificato e denunciato. Il pusher, un marocchino di 30 anni – K.L, le sue iniziali - è stato condannato a tre anni e quattro mesi per lesioni personali conseguenti ad altro reato e per spaccio di sostanze stupefacenti a minore. Il fatto era accaduto nel marzo 2015, nei bagni pubblici, nei pressi di piazza del Popolo. Erano da poco passate le 10,30, quando un passante aveva notato la ragazza che rantolava all’interno dei locali antistanti ai gabinetti. L’uomo aveva subito lanciato l’allarme e sul posto erano tempestivamente intervenuti i sanitari del 118 e della Croce Verde di Fermo. I soccorritori erano immediatamente entrati in azione ed avevano iniziato le disperate operazioni di rianimazione andate fortunatamente a buon fine. La 17enne aveva dato cenni di ripresa, anche se, per favorire la respirazione, era stato necessario applicarle una mascherina per la somministrazione di ossigeno. Qualche minuto di ritardo o qualche esitazione da parte dei sanitari e la ragazza non ce l’avrebbe fatta. Una volta stabilizzata la situazione, la vittima del malore era stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale "Murri", dove era stata immediatamente trattata con i farmaci antagonisti, necessari ad una pronta reazione del suo organismo. Il suo fisico, vista anche la giovane età, aveva reagito bene, anche se i medici avevano temuto a lungo per la sua vita: la ragazza, infatti, era restata per giorni in prognosi riservata ed era stata tenuta sotto stretta osservazione. Sulla vicenda avevano indagato gli uomini la polizia anticrimine della questura di Fermo che, attraverso un’attività certosina e di ascolto dei frequentatori della ragazza e dei giri legati ai tossicomani locali, erano riusciti ad individuare lo spacciatore e a denunciarlo all’autorità giudiziaria.

Fabio Castori