Escursionista morta sui Sibillini La Procura ha aperto un’inchiesta

Atto dovuto, nessun indagato. Effettuata l’ispezione cadaverica. e non sono emerse anomalie. La salma restituita ai familiari

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AMANDOLA

La Procura di Ascoli ha aperto un’inchiesta sulla morte di Elisabetta Zupan, la 45 anni di Urbania vittima lo scorso 23 aprile di una caduta fatale sul Monte Amandola, nel Parco dei Monti Sibillini. Il fascicolo è stato aperto a modello 45, vale a dire "notizie che non costituiscono reato". Un cosiddetto "atto dovuto" che ha permesso di disporre l’ispezione cadaverica che è stata eseguita dai sanitari della Medicina legale dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. L’accertamento non ha evidenziato elementi in grado di attribuire il decesso ad una causa diversa dalle conseguenze della rovinosa caduta. La salma di Elisabetta Zupan è stata quindi messa a disposizione dei familiari Allertati dai carabinieri di Amandola i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico di Montefortino (Fermo), insieme alle squadre di Macerata e Ascoli, sabato scorso sono intervenuti sul sentiero 242 che dal Rifugio Amandola taglia in obliquo il versante. L’escursionista era partita con il marito per poi separarsi su percorsi diversi. Non vedendola rientrare, l’uomo ha chiamato i soccorsi. Le ricerche a terra e con l’elicottero dei Vigili del Fuoco hanno permesso di individuare il corpo della donna nel dirupo sotto il sentiero. L’escursionista è morta a causa dei traumi riportati nella caduta di circa 60 metri lungo il dirupo. Sbarcati successivamente sul posto il medico e il tecnico dell’elisoccorso Icaro 02 non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna e recuperare la salma per metterla a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha poi disposto e fatto eseguire l’ispezione cadaverica.

p. erc.