Nuova vita alla conceria, gli studenti s’ingegnano

Venerdì il lancio della proposta. I propritari: area bonificata

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Fermo, 20 gennaio 2016 - Uno spazio grande, cento mila metri quadrati di cui 20 mila coperti, una storia importante che si riconosce in ogni angolo. È l’ex conceria, fino ai primi anni del 2000 qui si lavorava la pelle, durante la guerra c’è stato il campo di prigionia conosciuto come PG 70.

Spazio pieno di possibilità e di prospettive, da troppi anni inutilizzato, il cammino per un nuovo futuro comincia oggi, o meglio, venerdì prossimo. «Dai un posto alle tue idee» si intitola la proposta elaborata dall’associazione Casa comune, con l’Amministrazione comunale, l’Ordine degli architetti, l’Università Politecnica delle Marche e la proprietà dell’area.

Una possibilità che sarà illustrata nel corso di un grande evento proprio negli spazi della ex Sacomar, come spiega Valentina Recchia, vice presidente di Casa comune: «Abbiamo coinvolto circa 300 studenti nella ricerca di un possibile progetto di ricostruzione di un posto che stimola pensiero immaginazione e memoria».

Il punto di partenza è l’idea di costruire un villaggio del lavoro e dei lavori, ripopolato, in grado di dare un contesto di lavoro, un progetto innovativo, di ricerca: «Ci sarà un bando aperto fino alla fine di aprile, prevediamo affitti e utenze agevolati, i primi cinque che si faranno avanti saranno ospiti gratuitamente. Venerdì alle 17 incontreremo le realtà giovanili, ci saranno poi altri due incontri per le associazioni di categoria e un terzo per l’associazionismo in genere». All’incontro del 22 ci saranno anche gli instagramers di Fermo, ci sarà Roberto Covolo, referente di una realtà di San Vito dei Normanni, dove è stato recuperato un sito dismesso simile a quello fermano. Previsto poi un bando, a maggio, rivolto a ingegneri e architetti e una visita guidata informativa ed emozionale durante l’estate.

Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi ha messo a disposizione le competenze e le professionalità dell’ateneo, convinto che il segreto per arrivare alla soluzione di problematiche serie sia nello spirito di intraprendenza dei più giovani, da cui arrivano idee innovative e importanti. Giovanna Paci, presidente dell’Ordine degli architetti, parla del tentativo di ridare vita ad uno spazio in disuso: «Non voglio dire abbandonato perché così non è, ci sono fermenti e idee, c’è la memoria e il futuro. Abbiamo pensato alla stesura di un bando che possa portare nuove energie, per una visione futura, chiamiamo ad una manifestazione di interesse soprattutto i giovani».

Il sindaco Paolo Calcinaro parla della soddisfazione di trovare tante energie attorno ad una situazione sospesa ormai da anni, un problema che si è cristallizzato. La proprietà dell’area, l’azienda di costruzioni Adriatica spa, ha provveduto alla bonifica e parla di un’area che può essere vissuta fin da subito: «L’area delle palazzine e degli uffici è abitabile - spiega Paolo Ulissi, presidente dell’azienda - noi siamo disponibili a metterci attorno ad un tavolo per trovare un futuro a quella situazione che finora non abbiamo potuto sfruttare, dentro una crisi che dura ormai da molti anni».