Non polemizza, non protesta più di tanto e nella conferenza stampa lascia ai presenti interpretare i suoi pensieri più reconditi rispetto a quanto gli è capitato e di cui non riesce ancora a farsi una ragione. Lauro Salvatelli è stato cancellato dalla scena politico amministrativa sangiorgese con la revoca degli incarichi di vice sindaco e assessore a lavori pubblici eseguita dal sindaco Valerio Vesprini che ha giustificato la decisione con il fatto che il suo ex vice abbia preso la tessera di Fd’I senza prima condividere con lui la scelta.
Una motivazione senza capo né coda lascia capire Salvatelli, secondo cui sarebbe stato perpetrato nei suoi confronti un mero atto di arroganza: "Venerdì scorso – racconta – mi chiama il sindaco per un colloquio. Entro nella sua stanza alle 12,50 e ci confrontiamo su problemi amministrativi per ben 5 ore fino alle 18,14. Senonché negli ultimi 5 minuti di questo colloquio fiume lui mi chiede di dimettermi. Al che resto di stucco anche per la motivazione addotta, cioè la mia mancata condivisione con lui della mia iscrizione a Fd’I. Mi ha anche detto: ’oggi è venerdì ne riparliamo lunedì, fra 48 ore. Ma già nella stessa serata di venerdì i social si sbizzarrivano su quanto accaduto. E poi è iniziata l’infinità di telefonate di amici, conoscenti ed anche avversari politici, tutti increduli sia per il fatto in sé che per i motivi e il modo della sua cacciata, quasi fossi un soggetto pericoloso" "Una motivazione assurda – afferma – perché non è che siamo in dittatura e si possa vietarmi di iscrivermi ad un partito". Poi assessori iscritti ai partiti ci sono già, come Fabio Senzacqua alla Lega e Marco Tombolini a Fd’I : "Forse – ipotizza – la mia colpa è di aver lavorato troppo in questi 15 mesi di assessorato. Lavoravo quotidianamente e senza sosta ad interventi sia di ordinaria amministrazione che ad opere di prestigio che stanno per concretizzarsi come il lungomare, il mercato coperto, il viale dei Pini, piazza Mentana" Lui ritiene di effettuare una battuta sostenendo che lavorava troppo, ma forse coglie nel segno di quale potrebbe essere la verità della sua defenestrazione. La sua troppa visibilità ha fatto ombra a qualche assessore e forse allo stesso sindaco, che poi, guarda caso, ha tenuto per sé la delega ai Lavori pubblici. Salvatelli ammette di averci anche pensato ma in modo superficiale in seguito ad alcune circostanze: il fatto di non essere stato convocato alle riunioni di giunta e messo assente in due occasioni e per aver risolto un annoso problema la sua firma sul documento non è stato messa e dalla relativa foto sarebbe scomparso.
Silvio Sebastiani