
Il Tribunale di Fermo deciderà sull'omologa del debito della Fermana, passo cruciale per il futuro del club.
Tra speranze, dubbi e attese di ogni genere, si avvicina a grandi passi la data fatidica del prossimo 11 giugno. E’ in quella data, seguendo alla lettera i tempi tecnici che il Tribunale di Fermo dovrebbe dare il suo parere definitivo sull’omologa di ristrutturazione del debito della Fermana. Si gira sempre intorno a quella questione perché, occorre dire le cose come stanno, senza di quella non c’è alcuna possibilità di guardare al futuro. Ribadiamo la fiducia estrema sia da parte degli avvocati che della dirigenza in merito all’ok sull’accettazione da parte del medesimo tribunale dell’omologa. Anche la recente udienza che si è tenuta non ha presentato ne obiezioni ne opposizioni da parte degli enti creditori che ricordiamo sono Agenzia Delle Entrate, Inail, Inps oltre al Credito Sportivo, quest’ultimo rientrato in un secondo tempo nella pratica di abbattimento del debito. Nessuna opposizione dunque che significa che il percorso verso la pubblicazione della sentenza da parte del medesimo Tribunale dovrebbe essere una formalità. Questa è la condizione fondamentale per dare una svolta, almeno nelle intenzioni, al futuro della Fermana. Con l’omologa si spianerebbe la strada della trattativa con la cordata italo maltese con alle spalle il Tumas Group che a quel punto andrebbe ad entrare in una società decisamente più gestibile. Dal giorno dell’ok del Tribunale di Fermo ci sono 60 giorni esatti per provvedere ai relativi pagamenti da parte della società: una serie di incombenze per un totale di che si aggira intorno agli 800mila euro. Somme che da fonti societarie, si sostiene essere già accantonate da tempo e pronte all’utilizzo anche con il corposo finanziamento da parte dell’ex main sponsor e proprietario della Fermana per un totale di circa 500mila euro. Una volta ottemperato a questa parte "una tantum" tutto il resto (circa 700mila euro) sarà dilazionato nelle successive dieci annate ma con la garanzia, confermata dallo stesso primo cittadino Paolo Calcinaro. Il Comune infatti girerà come garanzia appunto la somma prevista annualmente per la gestione del Bruno Recchioni, finché sarà la stessa Fermana a gestire l’impianto anche in virtù del fatto che si tratta sempre della realtà calcistica più in alto della città. Una boccata d’ossigeno che dovrebbe durare quindi sin quando il debito non sarà cancellato e, con le dovute condizioni quindi, per una decina di anni. Chiaro che poi la Fermana non potrà contare nel corso delle varie stagioni sulla cifra in questione per la gestione dell’impianto cui comunque dovrà provvedere con risorse proprie. Restano quindi pochi giorni di attesa, nel silenzio più totale dovuto al patto di riservatezza firmato, per poi conoscere il destino della Fermana.
Roberto Cruciani