
La Fermana affronta l'Eccellenza regionale dopo la retrocessione. Cruciale l'omologa del debito per il futuro con Tumas Group.
Il silenzio dalle pareti di viale Trento, dal direttivo della società, resta al momento invalicabile. Nessuna comunicazione e nessun alito di vento si percepisce dalla dirigenza della Fermana su quelli che potrebbero essere gli sviluppi che attendono la Fermana. Per il momento l’unica certezza è che la Fermana dovrà affrontare, tredici stagioni dopo, il campionato di Eccellenza regionale. Questa è una certezza, dopo la seconda retrocessione in dodici mesi, e la caduta nell’orbita del calcio regionale. Da qui poi c’è una cronologia da attendere per conoscere gli sviluppi. Innanzitutto considerando il patto di riservatezza che le parti, la famiglia Simoni da un lato e il Tumas Group rappresentato dal manager Francesco Pileri, hanno stretto ormai da diversi giorni. Questo ha fatto scendere il buio e una coperta molto pesante sugli spifferi di notizie in merito alle due questioni fondamentali, l’una propedeutica all’altra. La prima questione, fondamentale per poter andar avanti con la trattativa e procedere alle "questioni formali", è l’omologa della ristrutturazione del debito che il Tribunale di Fermo è chiamato ad emettere, attendendo i fatidici 60 giorni dalla data del deposito, tempo tecnico entro il quale i soggetti interessati alla ristrutturazioni possano appellarsi.
Scadenza dei sessanta giorni che coincide con l’11 giugno prossimo (il deposito arrivò lo scorso 11 aprile) e quindi in quella data si dovrà sapere con certezza se all’abbattimento del debito sarà dato l’ok. Il tutto con una parte da pagare subito (nei sessanta giorni successivi, circa 800mila euro) e successivamente la rateizzazione da 75mila euro per il successivo decennio. Condizione fondamentale questa per continuare nella trattativa con Tumas Group e passare dunque immediatamente alla struttura organizzativa della nuova società che avrebbe nello stesso Pileri l’amministratore e colui chiamato a definire anche l’intero organigramma anche sportivo, per la cui parte si potrebbe ripartire (anche se la certezza al momento non c’è) da Federico Ruggeri, superstite della scorsa stagione a differenza di Michele Paolucci, pronto a quanto sembra a tornare operativo nella sua Civitanova Marche.
A spingere il gruppo maltese all’acquisto della Fermana (o meglio della maggioranza, visto che si ragiona sul 55%, ndr) è anche la possibilità di sviluppare parallelamente alcuni dei propri businnes come quelli legati ad esempio all’alberghiero, situazioni già chiaramente dibattute negli incontri (principalmente telematici) svolti tra le parti.
Roberto Cruciani